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Archive for 1 ottobre 2011

Ci provo ancora una volta, poi, se proprio capisco che non sono in grado di spiegare il mio pensiero, d’ora in poi, quando ho un paio d’ore da passare davanti al computer, mi piazzo su Youporn e mi pasticcio languidamente o selvaggiamente, a seconda dell’umore.

Ringrazio quelli che si pregiano di informarmi che grazie alla ricerca siamo passati dal pulirci il culo con le foglie al farlo con la Gazzetta, prima, e con la carta igienica, poi.
”A special thanks goes to” Giorgio, che mi ricorda scoperte, invenzioni e progressi degli ultimi vent’anni. Ti ringrazio, sono molto distratto e tante cose mi erano sfuggite mentre alcune -sarò sincero- credevo fossero frutto del caso, più che della ricerca.
Una tirata d’orecchi, invece, per avermi sedotto e abbandonato: prima mi incuriosisci con le recenti meraviglie tecnologiche di cui io non ho neanche il sospetto e poi mi molli lì come un pirla.
Non per altro, hai toccato un nervo scoperto: l’altro giorno Urguth stava passando davanti alla mia caverna in compagnia di Pdohr e li ho sentiti chiacchierare a proposito di qualcosa del genere ma non sono riuscito a cogliere i particolari; sfiga vuole che, dopo un’oretta di tentativi, stavo giusto riuscendo ad accendere il fuoco e non volevo smettere per raggiungerli. 
Per un attimo ho sperato in te ma… niente.
Spero di incontrare quei due alla prossima Sagra dello stufato di mammut.

Va beh, basta con le pirlate: il mio quasi-fratello Giorgio, nonostante le molte affinità, potrebbe anche mandarmi a cagare…

Nonostante mi senta un po’ ridicolo nell’affrontare argomenti seri, al di fuori della mia capacità d’intervento o di influenza, ripeto ancora una volta:
mi va benissimo la ricerca, quella vera.
Quello che non mi va è buttare tempo e denaro per ricerche in campi che per quanto spremuti non possono più dare nulla, tipo il finto impiego -a stipendio reale- del figlio di un conoscente, “ricercatore” che si occupa del romanticismo tedesco e lo fa, ovviamente, con i soldi delle mie e vostre tasse.
Che poi, “Romanticismo Tedesco” è già una contraddizione in termini, vista la dolcezza della lingua in oggetto, che individua la nascita del proprio periodo romantico con un movimento chiamato STURM UND DRANG, definizione più consona ad un ben determinato tipo di incidente ferroviario: suggerirei quello che prevede il frontale e il conseguente deragliamento di due convogli.

Sono contrario alla ricerca dell’impossibile o quasi, sono contrario al fatto che, oltre ad alcuni “ecomostri” a capitale multinazionale che studiano la fusione o la struttura della materia, esistano centinaia di micro strutture che ingoiano risorse per lo stesso motivo.
E la religione lasciamola ai preti.
Sì, caro Marco, la religione: come definire altrimenti concetti predicati da un’elite, non verificabili da nessuno se non fra chissà quanti anni, un po’ come dire in un’altra vita?
Affermazioni del tipo

Con la fusione produrremo energia illimitata ad inquinamento zero e con la ricerca scopriremo la struttura intima della materia.

mi sanno tanto di promessa di vita eterna, se stai buono in questa vita e fai generose offerte a questa chiesa laica…

Visto che ritengo inutile al 99,99% quel tipo di ricerca, che pone l’asticella ad un’altezza per noi eccessiva, ma considerato che l’oscurantismo è una brutta bestia, vorrei che si dessero i soldi a chi si è finora dimostrato più bravo e morta lì; gli altri si occupino dell’oggi.
Le batterie evolute, i pannelli solari efficienti, lo sfruttamento delle energie rinnovabili che io invoco, non li porta la Befana, qualcuno dovrà studiarli o rendere economicamente convenienti le tecnologie che già possediamo.

E siccome stimo l’impegno di Beppe Grillo ma non ho ancora portato il cervello all’ammasso, vorrei spingere sulla ricerca per sfruttare in modo migliore -e non demonizzare- le risorse fossili.
Se ci impegnassimo seriamente sulle risorse rinnovabili, potremmo addirittura fare a meno del petrolio per la produzione di energia e impiegarlo in minima parte per l’autotrazione -ovviamente se l’elettrico diventasse una realtà da mettere in strada e non nei saloni dell’auto- e per particolari necessità, tipo gli aerei, che farli volare a batteria la vedo dura; così potremo riservare il petrolio alla produzione di plastiche e di tutto ciò che da esso deriva: ci basterebbe per secoli.
Ora, se mi domandate “e dopo i secoli?”, vi mando a cagare.

Un giorno Bill Gates ha dichiarato che se l’auto avesse avuto lo stesso progresso del computer, oggi una Rolls Royce costerebbe 10 dollari e farebbe un milione di km con un litro, o qualcosa del genere.
Lee Jacocca gli ha risposto che però sarebbero auto che richiederebbero cinque minuti per avviarsi, che ogni tanto si inchioderebbero senza ragione e che ti domanderebbero ogni volta “Sei sicuro di voler girare a destra?”

La mia prossima auto avrà uno dei meravigliosi cambi doppia frizione a otto rapporti capaci di far diventare fluida la guida anche se a spingere è un arrabbiatissimo turbo a benzina o gasolio, di metà cilindrata e di potenza doppia o tripla rispetto a dieci o vent’anni fa.
Grazie alla Ricerca.

Ne sono passati di anni ma ricordo ancora la Mercedes 200 D del papà di Billy Moss. Chiedevamo al figlio di farcela guidare per poter ridere come deficienti: un polmone sfiatato al punto di diventare comico, un duemila diesel con 40 cavalli, il cui fumo, quando si depositava, cancellava la riga bianca di mezzeria, un leviatano che noi ridicolizzavamo con i nostri 1100 a benzina.
Oggi un duemila turbodiesel BMW di serie, non in laboratorio, supera i 200 CV e quasi ti puoi attaccare allo scarico per farti un bel respiro.
E ci stiamo avvicinando a consumi specifici intorno ai 150 gr/Kw/h, contro i 300 di cinque o sei anni fa (sì, poi sono riuscito a parlare con Urguth e Pdohr…).

Possibile che non si possa fare altrettanto con le centrali a carbone?
Di questo tesoro fossile il nostro pianeta sembra letteralmente farcito, potrebbe durare anch’esso per secoli e non è colpa sua se finora è stato impiegato in impianti inquinanti. Mica per altro: rifiutandomi di portare il cervello all’ammasso, per uno come per l’altro, mi rendo conto che le energie rinnovabili, finchè non saranno immagazzinabili, non potranno dare le garanzie di una diga a monte o di un bell’impiantone che tu ci metti un carburante da una parte e dall’altra ci attacchi il condizionatore, il phon o i macchinari di una sala operatoria, magari di notte o quando non tira un filo di vento.
Certo, parliamo di impianti che oggi hanno un’efficienza bassissima ed un tasso di inquinamento per cui nei paraggi hanno sostituito le macchinette del caffè con quelle che ti fanno direttamente la chemio.

E allora cosa ci vuole? La Ricerca, bravi.
Una ricerca sostenibile, quella che “oggi ti do 10 milioni e tu, al massimo tra quattro o cinque anni, me li fai rientrare, con gli interessi”.
Se un ricercatore è sulla strada giusta, le scoperte si susseguono in tempi brevi, non come ‘sti Santi Graal scientifici che bruciano miliardi da venti o trent’anni e morire se si è visto qualcosa.

Sapete cosa vi dico?
Chiusa la Genova-Nizza, bòn: non considero chiuso l’argomento ma dichiaro esaurita la mia voglia di parlarne.
Per cui vi lascio in compagnia del cattivissimo Leroy Brown, creatura del mio grande amico mancato Jim Croce.
Ah, una chicca: i due umani che compaiono per un attimo, sono Sonny Bono e Cher. Sì, “quella” Cher, solo una sessantina di interventi fa…
Ci ho messo pure le parole ma vi avverto: non ascoltatela più di due volte, se non volete ritrovarvi a canticchiarla ovunque.

Dottordivago

Bad bad Leroy Brown

Well the South side of Chicago
Is the baddest part of town
And if you go down there
You better just beware
Of a man named Leroy Brown
Now Leroy more than trouble
You see he stand ‘bout six foot four
All the downtown ladies call him “Treetop Lover”
All the men just call him “Sir”
And he’s bad, bad Leroy Brown
The baddest man in the whole damn town
Badder than old King Kong
Meaner than a junkyard dog
Now Leroy he a gambler
And he like his fancy clothes
And he like to wave his diamond rings
in front of everybody’s nose

He got a custom Continental
He got an Eldorado too
He got a 32 gun in his pocket for fun
He got a razor in his shoe
And he’s bad, bad Leroy Brown
The baddest man in the whole damn town
Badder than old King Kong
Meaner than a junkyard dog
Well Friday bout a week ago
Leroy shootin’ dice
And at the edge of the bar
Sat a girl named Doris
And ooh that girl looked nice

Well he cast his eyes upon her
And the trouble soon began
Leroy Brown learned a lesson
‘Bout messin’ with the wife of a jealous man
And he’s bad, bad Leroy Brown
The baddest man in the whole damned town
Badder than old King Kong
Meaner than a junkyard dog,
Well the two men took to fightin’
And when they pulled them from the floor
Leroy looked like a jigsaw puzzle
With a couple of pieces gone
And he’s bad, bad Leroy Brown
The baddest man in the whole damn town
Badder than old King Kong
Meaner than a junkyard dog

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