Mi collego a a quanto detto dal me amìs Tuttoqua a proposito dell’orca “assassina” di SeaWorld, Orlando, Florida, USA: è uno che si documenta, il nostro ragazzone.
Non lo definisco un primo della classe solo per il significato negativo dell’accezione, diciamo che è il compagno sveglio che ti passa il compito di matematica.
Aspettavo di avere due minuti per documentarmi e mettere insieme qualche minchiata sull’argomento ma…
Primo: odio documentarmi.
Secondo: l’approssimazione al potere!
E così mi faccio passare il compito da Paulìn…
La storia la sapete: un orca –senza apostrofo, trattasi di maschietto- ammaestrata (ma non rincoglionita e, di sicuro, un po’ infamina…) ha giocato a “vediamo chi resiste di più sott’acqua” con la sua maestra: ha vinto lei.
L’alunna, intendo.
Ah, ne parlo comunque al femminile perchè, a definirlo “un orco”, passo da pirla.
Domandata (domanda/divagata): se il leone ha la leonessa, il maiale ha la scrofa, perchè l’orca è sempre femminile?
Non è che, sotto sotto, ‘sto bestione si incazza periodicamente proprio perchè si rompe i coglioni –fidatevi, li ha…- di sentirsi chiamare “bella” e di vedersi sempre regalare corredini rosa?
Non per altro: non so se avete letto da Paulìn o se avete sentito qualche notiziario, ma il nostro amico è già alla terza tacca che fa sul segnapunti.
Daltronde, vive in “cattività”, non in “bontà” o “mansuetudine”…
Nel ‘91 ha lanciato svariate volte un’altra addestratrice e l’ha stampata come un manifesto; dice: “per loro è un gioco”, però la tipa l’hanno fatta su a fascicoli settimanali come le enciclopedie…
Nel ‘99 ha segato un barbone che ha praticato lo “scavalco notturno” per scroccare un bagnetto in piscina: con questo non ha giocato, questo l’ha proprio mangiato; con le maestre si limita a “giocare”: troppo pulite e profumate, praticamente una fettina di vitello da latte, poco saporite; forse il pesciolino ama il gusto di selvatico e con un bisunto barbone non si è tenuto.
Altra domandata: ma che sfiga c’ha ‘sto barbone? La Florida può esportare piscine in tutto il mondo, praticamente ogni casa ne ha una, addirittura ci sarà della gente che prima fa la piscina poi chiede il mutuo per la casa, è più facile mettere un piede in piscina in Florida che pestare una merda di cane su un marciapiede di Alessandria e questo, dove scrocca due bracciate?
Nell’unica piscina dove ci sono più denti che acqua, denti nella bocca di una testa di cazzo di 6 tonnellate.
Mah…
Poi, l’altro giorno, la maestra ha fatto la fine dei gattini che nessuno vuole.
Brutta storia, ma si sa, chi va per questi mari, questi pesci piglia: il mugnaio si infarina, lo spazzacamino si annerisce, chi gioca col fuoco si brucia.
Avete notato che tra gli addestratori le donne sono una percentuale altissima?
Forse perchè sono un po’ scollegate dalla realtà, come quando, in macchina, fanno “il dito” a quattro albanesi che tagliano loro la strada: queste donne avranno tutte le ragioni del mondo, ma se poi quelli si incazzano…
Allo stesso modo, secondo me non si rendono bene conto che nella bocca di un’orca ci sta comodamente una lavatrice e che un colpo di coda è come fare a testate col Torino-Reggio Calabria.
A causa del vizio che ho di aggredire i cani per strada –non mi tengo, se vedo un bel cagnone gli salto addosso e mi rotolo per terra con lui- mi hanno sempre detto: “Qualche giorno ti fai mangiare”; lo so, non è mai successo ma potrebbe capitare.
Il fatto è che, se mi va male il colpo, rimedio un morso; se poi si trattasse di cane feroce, i morsi potrebbero essere due, non di più: basta non perdere la testa e strizzargli la trachea come se fosse un limone, alla peggio gli si infila un dito in un occhio –tutto il dito-; pugni e calci non servono a niente, ricordatevelo, in caso di emergenza.
Con un orca di sei tonnellate il sangue freddo non serve: ce l’hai nel culo, punto e basta.
Divagata di servizio: visto che questo è un blog che “insegna a vivere”, donne, sappiate che la stessa cosa dei cani vale anche con gli uomini, in caso di aggressione; ricordatevelo e recitate spesso questo mantra: occhi – gola – palle, occhi – gola – palle; fatelo spesso e potreste ritrovarvi pronte in caso di necessità.
Per una volta non scherzo, fatelo davvero: la testa deve essere pronta più del corpo, lasciate perdere i pugni al sacco in palestra, non siete attrezzate e solo al cinema la gente va giù per un pugno; allenatevi a pensare a cosa fare in una situazione di emergenza, concentratevi sulle parti molli e delicate
–occhi, gola e palle, appunto-
e ricordate che un ombrello non è una spranga, non datelo in testa come le vecchiette delle comiche ma usatelo di punta, con il peso di tutto il corpo.
Ma tutto deve partire dalla vostra testa: occhi – gola – palle, occhi – gola – palle, da ripetere una decina di volte al giorno.
Li voglio cattivi, i miei angeli…
Tornando in Florida –magari!…- non prendo posizioni: è un problema senza soluzioni.
La gente –anche chi poi si scandalizza- vuole lo spettacolo, e quello, indubbiamente, lo è: vedere certi animali da pochi metri è fantastico, vedere la maestra/spuntino/giocattolo che vola cinque o sei metri fuori dall’acqua, spinta da un animale meraviglioso come un’orca adulta, ha qualcosa di magico; inoltre, entrambe fanno il loro mestiere, con la differenza che alla maestra non l’ha detto il dottore mentre l’allieva, forse, ne farebbe a meno; se poi capita che l’orca va un po’ lunga, sarebbe buona cosa ringraziarla per i servizi resi fino a quel momento all’azienda e lasciarla andare dove dovrebbe stare, ma alla prima volta, e non cominciare a pensarci dopo il terzo “incidente”: è la stessa cosa che dovremmo fare con i nostri politici.
A proposito: perchè non far sapere in segreto a Berlusconi e Bertolaso, grandissimi cani da figa, che ad Orlando c’è un gran pezzo di (s)orca che li aspetta per una nottata in piscina, dopo la chiusura?
Anzi, no: come diceva Hannibal Lecter
“Vi aspetta per cena”.
Dottordivago