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Archive for agosto 2008

Chiuso per ferie mi sta sul culo.
E poi "in ferie" ci vanno quelli che prendono comunque lo stipendio anche in vacanza.
Io che sono il vero precario, quando sono in vacanza non becco un quattrino.

E se uno riesce ad attaccare una polemica anche nel corso di un "arrisentirci a settembre", significa che ha proprio bisogno non esattamente di ferie o vacanze, ma sicuramente di un po’ di relax.

Dottordivago

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Vi ricordate ancora qualcosa dai tempi della scuola o il maiale vi ha mangiato i libri? Vi sovviene qualcosa leggendo questi versi?

Le donne, i cavallier, l’arme, gli amori,
le cortesie, l’audaci imprese io canto… 

Sì, proprio lui, l’Orlando Furioso, in cui l’autore ne combina più di Moana Pozzi in una caserma.
Quello che serve a noi è la parte in cui Astolfo, in sella all’Ippogrifo, va sulla Luna a recuperare il senno perduto di Orlando.

Sto peggiorando, ragazzi: una volta interrompevo il post perchè mi scappava di divagare, ora inizio divagando…
Comunque, volevo dire: caro Astolfo, già che sei sulla Luna per commissioni tue, non è che potresti dare un’occhiata se da quelle parti c’è finito anche il senno di una buona metà degli Italiani? Qui da noi comincia a scarseggiare, e da qualche parte sarà pur finito, no?
Su queste pagine mi sono sempre lamentato del fatto che il buon senso non alberga nel nostro paese, è diventato merce rara, se non introvabile: roba che, in confronto, il tartufo d’Alba lo trovi nei giardini pubblici.
E guai a nominarlo: bene che vada ti becchi del fascista, ennesima eredità di quel giacimento di cazzate che è stato il mai abbastanza maledetto “sessantotto”.
Un esempio è quello della scuola.
E’ in quel periodo che si è cominciato a parlare di voto politico e di scuola per tutti, ed oggi ne paghiamo le conseguenze.
Il sistema scolastico italiano è talmente allo sbando che se ne stanno accorgendo persino le ultime due parodie di governi che abbiamo eletto.
Una volta gli studenti americani erano i più ignoranti del mondo, oggi gli facciamo mangiare la polvere: siamo noi, e di gran lunga, i più ignoranti.
Sarà mica per il fatto che da una decina di anni nessuno viene più bocciato? O perchè invece di aumentare la preparazione degli insegnanti ne abbiamo aumentato il numero? O perchè i -giustamente- vituperati insegnanti non hanno nessun controllo sugli studenti, salvo beccarsi una denuncia -o dei pugni sul muso- se solo cercano di fare il loro lavoro?
Oggi si comincia a parlare di “recupero debiti”, ma ci vogliono 380 milioni di euro per pagare gli straordinari agli insegnanti che terranno i corsi di recupero, cioè circa sette euro a testa che ogni italiano spenderà per dei bastardelli che non hanno mai fatto un cazzo.
Tutto questo è archiviabile sotto la voce “mancanza di buon senso”.
Io, che non sono un genio e men che meno un secchione, sono sempre stato promosso a giugno, meno che in prima superiore: un bel tre di matematica accompagnato dal terrore di dirlo a casa. Mia madre mi ha stupito, non si è neanche incazzata più di tanto; mi ha solo detto:”Se non passi a settembre, pazienza: in casa uno stipendio in più sarà utile…”, sottintendendo il fatto che, il giorno dopo l’eventuale esito negativo, avrei iniziato a lavorare.
Mi sono buttato sui libri come l’Alfieri.
E sono stato promosso.

E, sai che novità, sono uscito dal seminato.
Ero partito parlando non di buon senso ma di senno perduto.
E ci sono due settori specifici dove la sua dipartita si nota più che in altri: la casa e le vacanze.

Pochi giorni fa stavo pensando dove andare a passare un paio di settimane in grazia di Dio. Individuato il posto giusto, mi informo sugli orari del volo: partenza da Malpensa alle 6.00.
Ora, se avessi fatto parte di un corpo d’elite che parte per un’azione di sabotaggio dietro le linee nemiche, fatti due conti, mi sarebbe sembrata una cosa sensata.
Se avessi avuto un parente in rianimazione in un altro continente, avrei ringraziato per la possibilità di arrivare prima possibile.
Se avessi avuto un appuntamento di lavoro alle nove in punto a Londra, mi sarei considerato fortunato. 
Se avessi dovuto consegnare un organo per un trapianto, o anche solo una partita di freschissima burrata, avrei detto “Ok, è uno sporco lavoro, ma qualcuno lo deve fare”.
Invece volevo portare in vacanza i miei organi e quelli di Bimbi, tutta roba che può aspettare fino a mezzogiorno.
Partire alle sei con un charter comporta essere in aeroporto alle quattro, il che significa partire da casina bella alle due e mezza: hai visto mai che buchi una gomma?
Partire alle due e mezza significa non andare a letto ed essere completamente rincoglioniti ancora prima di staccarsi da terra, oppure dormire due ore e svegliarsi nel cuore della notte, nel momento in cui l’organismo non vuole saperne di mettersi in moto.
E’ una cosa contro i Diritti dell’Uomo, e per cosa? Per andare in vacanza, così te la rovini prima di partire.
Guardo la ragazza dell’agenzia e le domando se la cifra, in euro, di cui parlavamo poco prima devo darla io a loro, o loro a me.
Sorriso del tipo “capisco l’ironia” e mi dice “Eh, ma per andare in vacanza…”

“Per andare in vacanza” sta ceppa di minchia.

Non ho la stella di Davide tatuata su un braccio e la destinazione non è Auschwitz.
E non me l’ha detto il dottore.
E non era neppure un last minute: tariffa completa, marinaio.
Io, quando consegno le finestre ai miei clienti, domando quando sono comodi, e una volta che i ragazzi hanno finito di montarle non si beccano neanche l’applauso come invece tocca al pilota.

Quindi, ringrazio, offro il caffè per il disturbo e me ne vado.
Richiamo dopo due giorni per vedere se ci fossero novità relativamente agli orari; mi risponde che è tutto come prima e che, nel frattempo, non ci sono più posti ma che se avesse saputo me ne avrebbe tenuto un paio…
La blocco; don’t cry for me, Cristina, a quell’ora ho già due posti prenotati nel mio letto…
E mi dispiace per la vita di merda che fa tanta gente che, pur di scappare, accetta di viaggiare come un pacco con la FedEx;
se quel charter del cazzo rimanesse a terra due volte perchè vuoto, la terza volta partirebbe a mezzogiorno.
Quel comportamento non è adattabilità o flessibilità: è mancanza di senno, è perdere il senso delle cose; se quell’isola ha dieci milioni di anni, sono ragionevolmente certo che l’anno prossimo sarà ancora lì.

Morale della favola?
Vado in Croazia, in macchina; e parto quando voglio.
Anzi, pago due settimane, da sabato a sabato, ma parto domenica e torno venerdì, così viaggio bene.
Con quello che ho risparmiato me lo posso permettere.

Astolfo, resta in campana: nel prossimo post cerchiamo di capire dove finisce il senno di quelli che comprano casa.

Dottordivago.

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Ed io che, fino ad un anno fa, credevo fosse una specie di “rivincita dei nerds”…

Roba da sfigati che nessuno considera, che tra una botta alla Play Station ed una visita ai siti porno -con sacrosanta pippa-, si trastullano con altri perdaballe come loro.

Oddio, ci saranno pure quelli -in questo posto gira di tutto- ma, in linea di massima, mi sono dovuto ricredere.

Ma lo sapete che, da quando farcisco di letame la mia parte di rete, ho scoperto dei personaggini proprio niente male?

Ostia, è già ora di divagare: “farcire di letame” significa che, sì, il mio livello è quello che è, cioè che pesco cose in giro e, senza ruminarle tanto, le butto sul blog senza badare troppo alla forma e senza controllare il linguaggio.

Ma, in fondo in fondo, a me è così che mi volete, no?

E poi, orgoglioso del mio letame -che come tale non profuma, ma è tutta roba naturale- faccio notare che in giro c’è tanta merda, per cui vi prego di non confondere la seta con gli stracci, anche se normalmente dico “confondere la merda con la cioccolata”, ma non volevo dire troppe volte “merda”.

Oh cazzo, ho ridetto “merda”?

Vabbè, chiusa la divagata.

Stavo parlando delle persone che ho -virtualmente- conosciuto attraverso il blog.

Dovete sapere che adoro conoscere gente nuova.

Oddio, mi piacerebbe conoscerli all’antica: stretta di mano, pacca sulla spalla, una bella bevuta o, meglio ancora, una bella mangiata insieme; ma… “questa è la rete, bellezza”.

In un’altra vita ero sempre in giro come l’ebreo errante e questo mi ha consentito di conoscere tanta gente; oggi mi limito a due o tre vacanze all’anno, vedo sempre le stesse persone e la cosa mi sta un po’ stretta.

Alla mia età, che definirei post adolescenziale, gli amici sono come la moglie -e meno male che ci sono entrambi!- ma le nuove conoscenze sono una nuova e giovane amante: lo riconosco, sono un puttaniere dei rapporti umani.

Quindi il blog mi diventa come le uova di lompo in mancanza del caviale o il metadone per un povero tossico con la scimmia di fare nuove conoscenze e mi piace l’idea di potere, ad esempio, chiedere informazioni a persone che vivono in altre zone o in altre realtà, o confrontarmi su argomenti nuovi.

E confesso che mi dispiace non avere, almeno in questo periodo, più tempo da dedicare alla ricerca di nuovi talenti.

A proposito di nuove entrate, devo doverosamente dare il benvenuto ad Antaress, un altro bell’acquistino.
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Benvenuta, Anna.

Che poi, se vi va,  la potete conoscere meglio qui. http://antaress.splinder.com/

Buone vacanze a tutti.

Dottordivago, blogger per signora.

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Oh, dite di me la prima cosa negativa che vi viene in mente e nove volte su dieci ci prendete.
Mi salvo per un paio di pregi: non sono falso e riconosco gli errori, cosa non da poco in un mondo politicamente corretto e popolato da una moltitudine incapace di dire “Mi sono sbagliato”.
Non è il mio caso e ve lo dimostro.
Ah, una breve comunicazione di servizio: questo post verrà inserito nella categoria Contrordine compagni!, in cui finiranno tutti i miei ripensamenti, retromarce o semplici cambiamenti di idea; sono in buona compagnia: era Baudelaire o Oscar Wilde che diceva “solo gli imbecilli non cambiano mai idea”?.

Ora, una bella grattata per inserire una bella retromarcia.
Sapete benissimo -ve lo dico sempre- che sono terra terra come le patate: non credo in niente che non possa essere spiegato.
La fede non alberga in questo cuore, non credo in nessuna entità metafisica, per me un qualsiasi dio ha lo stesso peso di Cenerentola: null’altro che una favola inventata da qualcuno.
Con un distinguo: in nome di Cenerentola nessuno ha mai ammazzato nessun’altro, cosa che un qualsiasi dio a caso non può dire di sè.
Mi concedo un personalissimo credo: il culo e la sfiga. Esistono, ne sono certo, e ve ne ho già parlato in un’altra occasione.
Detto questo, non cago gli oroscopi, darei la medaglia di Commendatore ai vari maghi che trombano gli stupidi e proporrei Wanna Marchi come senatore a vita. La figlia no: in galera per bruttezza fraudolenta. Poche balle: essere così brutte è una colpa.
Non parlatemi di medicine alternative come l’omeopatia o tradizionali come quella cinese o indiana: hanno la stessa validità di religioni e magie varie, cioè che, se uno ci crede, possono avere  un discreto effetto placebo, ma non curano nessuna patologia seria.

E ho detto cazzate fino ad oggi.

Allora, una mia conoscente di Roma non poteva avere figli.
Le ha provate tutte: inseminazioni artificiali, naturali e paranormali, abbinate a camionate di ormoni di qualunque tipo: per una decina di anni il suo utero è stato studiato più che l’effetto serra e la sua patata è stata più impegnata di Berlusconi con i suoi avvocati.
Morale della favola: niente.
Esami su esami per lei ed il marito hanno stabilito che era tutto a posto, ma niente da fare.
Non sapendo più a che santo votarsi, ci aveva ormai rinunciato quando il destino le si para davanti sotto le sembianze di una parrucchiera che le presenta un’amica specialista in cromoterapia.
E non ridete come avrei fatto io fino a poco tempo fa: stiamo parlando di roba seria.
‘Sta luminare le spiega che lei è influenzata negativamente da qualsiasi colore che non sia il lilla, in tutte le sue sfumature, quindi deve tassativamente cambiare colore.
E glielo spiega pure bene, visto che questa la prende sul serio e  dai muri di casa ai mobili, dalle lenzuola ai vestiti, tutto diventa lilla, grazie anche alle buone possibilità economiche.
Giuro: ha regalato mobili e vestiti ad amici comuni e parenti, che la ringraziano e se la ridono sotto i baffi, gli ignoranti.
Beh, volete sapere come è finita?

Poco più di un anno dopo ha partorito un bellissimo bambino.

E, ve lo garantisco, solo perchè ha fatto come le ha detto la cromoterapista: ha cambiato colore.
Adesso non so se è stato grazie al colore lilla o al colore scurissimo del senegalese con cui, dopo aver mandato a cagare il marito, ha fatto quell’adorabile angioletto nero.
Resta il fatto che era solo una questione di cambiamento di colore.

Hai capito ‘sta zoccola?…
Buona domenica.

P.S. Precisazione: non considero la signora una zoccola perchè s’è fatta ingiaccare dal negher, e non mi disturba il fatto che l’ingiaccatore sia un negher.
E’ solo che mi faceva ridere chiudere così.
Jessica Rabbit diceva:”Non sono cattiva, è che mi disegnano così”.
Ecco, io non sono uno stronzo, ma mi piace disegnarmi così…

Dottordivago.

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