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Archive for 7 giugno 2011

Scordiamoci l’acqua pubblica: siamo arrivati alla Madre di Tutti i Quesiti Referendari, quello sul nucleare.
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Scusate se mi interrompo e me la rido ma mi sto immaginando la faccia del contabile del PDL… Nel giro di due settimane si ritrova a dover restituire buona parte degli anticipi di mazzette incassati a Milano per l’Expo 2015, con in più la beffa di sapere che finiranno nelle mani degli “altri” e, mooolto probabilmente, prepararsi a restituire pure quelli -veramente sostanziosi- già scritti in attivo per le future centrali nucleari…
Bellissimo… già me lo vedo che si aggira per gli uffici con l’espressione del capocomico d’anteguerra, quando saltava una scrittura e il poveretto radunava nani e ballerine per lanciare il temutissimo

Bambole, non c’è una lira…

Anche se… avete mai visto l’acqua andare in salita?
Allo stesso modo, è difficile vedere i soldi scorrere in direzione centrifuga rispetto ai politici…
Per tenersi buoni gli amici degli amici si incaponiranno sul ponte di Messina o, nella peggiore delle ipotesi, staranno sul sicuro e appalteranno loro tre o quattro km di Salerno-Reggio Calabria.
Troppo poco “tre o quattro kilometri”?
Basta rifarli 85 volte nei prossimi vent’anni, no?

Torniamo al referendum sul nucleare, và, che è meglio, e togliamoci subito il pensiero:

vai col terzo sì.

E lo dico con la stessa convinzione di un papà che sgrida il figlio perchè ogni tanto si scoppia un trombello o lega una scimmia quando lui, anni prima, ne ha fatte più di Bertoldo in Francia.
O con la stessa statura morale di una mamma che tenta di inculcare valori cristiani alla figlia dopo essersi fatta inculcare qualsiasi cosa da chiunque per i vent’anni precedenti…

Il qui scrivente Dottordivago preferirebbe avere sotto casa una centrale nucleare che una friggitoria cinese: sono certo che darebbe meno danno e disturbo.
I vantaggi del nucleare sono immensi e non serve elencarli, sia che li conosciate, perchè sarebbe superfluo, sia che abbiate un approccio da Nicoletta Vendola all’argomento, perchè sarebbe inutile.

Sono assolutamente a favore del nucleare, ma non è roba per noi.
È roba per chi ha puntato sul nucleare quando era ora, è roba per chi ora mangia le ciliege dell’albero che ha piantato trenta o quarant’anni fa.

Ve l’ho già detto: in un paese come il nostro, dove non si riesce a realizzare una discarica o una galleria, si riuscirà mai a costruire una centrale nucleare?
L’unico modo sarebbe delegarne la realizzazione a chi ha un controllo assoluto sul territorio, tipo le organizzazioni criminali nelle varie regioni di pertinenza.
Le strutture verrebbero su come funghi ma penserete mica di tirar fuori un solo kilowatt da quelle cattedrali nel deserto, eh?
Pensare di ottenere qualcosa di buono in un’impresa come quella, sarebbe come provare a clonare Brad Pitt partendo dal DNA dell’ex ministro Bondi.

Non che mi aspetti che i soldi risparmiati dal pozzo senza fondo del nucleare vengano investiti nella ricerca di energie alternative, per carità… Verranno dilapidati a pioggia per finanziare impianti solari che diventeranno rottami appena finiranno i soldi per strapagare l’energia prodotta.
La nostra salvezza è non fare niente.
Lasciamo che ci pensino gli altri, quelli che campano alla grande con i soldi che gli diamo per acquistare energia prodotta proprio col nucleare.
Noi non dobbiamo fare niente: con i 50/60 miliardi (preventivati, in realtà si può pensare al doppio…) risparmiati grazie alla denuclearizzazione, ci paghiamo l’energia per i prossimi anni; poi, quando quelli bravi avranno trovato un sistema che funzioni bene, allora buttiamo l’occhio sul loro foglio e copiamo tutto, come ho sempre fatto con i compiti di matematica.

Noi non dobbiamo fare nulla, come ci muoviamo sbagliamo o facciamo danno, ormai dobbiamo essere felici per l’immobilismo, per il fatto che i politici non prendano iniziative: sono tutti soldi risparmiati.
Dobbiamo evitare ogni tentazione, ogni iniziativa, il nostro faro deve essere colui che è sempre più il simbolo dell’Italia.
Molti sostengono che Berlusconi comanda da quasi vent’anni perchè è l’immagine del Paese, della nostra società.

Non più.
Pier Ferdinando Casini rappresenta l’Italia più di spaghetti-pizza-cappuccino. Pierferdi, l’inventore del Centro Immobile, più che l’ago, il basamento della bilancia. 
Fini, forse addirittura Rutelli, pensano di stare al Centro per allearsi ora con uno, ora con l’altro: non hanno capito un cazzo.
Si può sempre sbagliare un’alleanza e mandare tutto a puttane ma allo stato delle cose, con il capitale di una milionata di bigotti e la garanzia di una minima esposizione mediatica, Casini ha capito tutto.
Ago della bilancia?
SCOGLIO
Lo Scoglio di Castellammare di Stabia, piuttosto.
Casini si è visto gnu tra i leoni, così si finge morto per poi telare al momento giusto e tornare a brucare nella savana.
Fermo, non fare una mossa, gestisci il tuo gruzzoletto di voti, che ti permette di passare la vita in Parlamento: e chi t’ammazza?

Noi dobbiamo copiare la strategia di Casini: non dobbiamo fare, abbiamo solo da guadagnarci, niente nucleare significa risparmiarci qualche manovra salata.

Insomma, il nostro atteggiamento nei confronti del nucleare deve essere quello consigliato dal vecchio adagio:

quando capisci di averlo nel culo, l’unica cosa che puoi fare è stare fermo.

Vero, eh, ma che tristezza…
Continua.

Dottordivago

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