Feeds:
Articoli
Commenti

Posts Tagged ‘lista nozze’

In casa mia, uno di questi giorni, cercherò di accendere la luce ma sentirò partire un allarme, con una voce metallica che dice:

Attenzione, l’appartamento si autodistruggerà fra trenta secondi…

Oh, gente, il mio mondo sta andando a puttane: il televisore comincia a battere i coperchi, quindi mi serviranno alcuni consigli, visto che di queste nuove tecnologie ci capisco una fantasmagorica fava.
Inoltre, pochi giorni fa si è rotta la macchina espresso…
Oddio!… La macchina espresso!…
Il televisore può attendere, devo divagare.

È con la morte nel cuore che vi comunico la dipartita della mia macchina espresso

Ne do notizia a funerali avvenuti perchè ancora pochi giorni fa mi faceva troppo male, è come se mi fosse morto il cane.
Ciao, Blacky, non ti dimenticheremo mai.

Blacky non era di razza pura ma era una straordinaria bastardella e – ocio, che il primo che ride me lo inchiappetto- era una Black e Decker.
Sì, ridete… Voi non potete capire, voi affascinati dal pedigree di nomi altisonanti…
Blacky è arrivata in casa nostra come un trovatello, portando la gioia, e per dieci anni ci ha dato più di quanto ha ricevuto.

La mia prima macchina espresso non era la mia: era dei miei, quando ancora ero uno sbarbato, ed era una maestosa Gaggia, regalo di Natale di una parente ricca; il caffè non era male, l’unico problema era spiegare a mia madre perchè, con la dose con cui la moka ne faceva quattro, quella ne faceva uno: è la dura legge dell’espresso, bellezza…
No, non era l’unico problema, ce n’era un altro: pur usandola relativamente poco, la pompa durava un anno, il che sestuplicava il costo della singola tazzina; dopo tre o quattro riparazioni è finita in cantina.

Quando mi sono sposato ho pensato: “Nella lista nozze, piuttosto che una Gaggia, metto un vibratore XXL. E neanche per Bimbi: per me”; e così ho scelto una marca che non ricordo.
Alcuni amici hanno pensato che facesse cagare e che io non capissi un cazzo di espresso-casa, così hanno speso il doppio per una Gaggia.

Ecco…

Era il 1992 e la bastarda non è neanche arrivata al primo anniversario: partita la pompa; va beh, rifacciamoci pelare da quel cavadenti di Casagrande, premiata ditta di ricambi in Alessandria.
Dopo un anno ci risiamo, solo che non intendo continuare ad ingrassare il neurochirurgo prestato al settore ricambi: penso seriamente di comperarne un’altra.
Caso vuole che, chiacchierando col mio vicino di capannone, produttore di componenti per macchinette automatiche, scopro che le pompe incriminate le produce lui: complimenti, mò sono cazzi suoi.
Mi dice di portargli la macchina, che me la fa sistemare da uno dei ragazzi: detto e fatto.
“Quant’è?”
”Ma vai a cagare”
”Grazie”

La storia si ripete come la Pasqua: una volta all’anno, giorno più, giorno meno, e tutte le volte me la cavo con un “ma vai cagare” subito ed una bottiglia di vino il giorno dopo.

Nell’estate del 2000, la bastarda schioppa in estate, mentre l’amico è chiuso per ferie: che faccio, aspetto?
No, ne compero un’altra, da tenere come muletto quando quella merda è ferma ai box; ovviamente ne cerco una economica, da usare due settimane subito e due giorni all’anno poi.

E mi viene incontro Blacky.
È in mezzo a due Gaggia, sembra una Panda parcheggiata tra una BMW ed una Mercedes, ma ha un muso carino e mi ci cade l’occhio.
Ve l’ho già detto che sono un pirla?
Mi sembra di sì; così, vincendo la tentazione di rigare con le chiavi le due Gaggia, la porto a casa, ridendo al pensiero che, se non va bene per il caffè, in quanto Black e Decker andrà bene per fare i buchi nel muro…

Metterci l’acqua dentro, collegarla, farci il primo caffè ed innamorarmene, è stata una cosa sola.
Certo, la faccio viaggiare a Illy, ottima miscela realizzata dal comunista più ricco del mondo dopo Fidel Castro, ma lei ci mette del suo: le voglio già bene.
E quella merda di Gaggia finisce nei bidoni.

Abbiamo passato dieci meravigliosi anni insieme: io le davo una pulitina ogni tanto e lei era sempre pronta a ringraziarmi con una crema alta un dito; mai uno screzio, mai un problema.
Gente, dieci anni.

Poi, un brutto giorno, il tempo impone la sua legge tisica: si sbriciola un pezzo di caldaietta, dove si avvita il filtro.
Lancio un urlo, Bimbi accorre, ed insieme realizziamo che la stiamo perdendo; la prendo in braccio e corro come un pazzo da Casagrande: lo so, non dovrei, ma la disperazione fa fare cose folli, sarei disposto a portarla anche dal mago.
Il neurochirurgo prestato al settore ricambi scuote il capo ma io non sento ragioni: stringendola tra le braccia infilo la porta “Laboratorio. Vietato l’ingresso ai non autorizzati” e con le lacrime agli occhi supplico Fabrizio di fare qualcosa; lui comprende il mio stato e con voce dolce mi dice di lasciarla lì, che farà il possibile.

Dopo due giorni d’inferno mi telefona: quasi non ha il coraggio di parlare; comprendo che non c’è più nulla da fare quando mi garantisce di aver provato di tutto, di aver telefonato a chiunque: semplicemente manca l’organo per il trapianto.
Addio, Blacky.

Resto come inebetito due giorni, passati a cercare una Blaky2 in tutti gli elettromarket della provincia e visionando l’intero web, poi mi dico che la vita continua e che chiodo scaccia chiodo: devo farmi coraggio e comperare un’altra macchina.

Caso vuole che io sia abbonato ad Altroconsumo e che proprio il mese prima abbiano pubblicato un test di macchine espresso: individuo quella incoronata come “migliore acquisto” e vado a comperarla.
Sì, va beh… vuoi paragonarla a Blacky? Lei era bella piatta, sopra ci potevi posare gli accessori, mentre questa sembra un cazzone tozzo sul cui glande tondeggiante non ci puoi mettere niente; sembrava che Blacky si procurasse l’acqua da sola, non finiva mai, mentre con ‘sto carciofo nuovo sono sempre lì a metterne, visto che il serbatoio ha la capacità della vescica di un novantenne con una prostata che fa provincia.

Il caffè, poi…
Quella pompetta asfittica spinge da far tenerezza e ti ritrovi con una schiumetta vaporosa che dura un attimo; ripenso alla crema di Blaky: su quella ci mettevo lo zucchero per Bimbi e rimaneva lì dieci secondi…
Lasciamo perdere; sono alla ricerca di un’altra macchina e vi anticipo di risparmiarvi consigli su mille tipi di cialde: non le voglio vedere, non in casa, almeno.

A proposito: vivissimi complimenti ad Altroconsumo, neh?
Va be’ che ho fatto l’abbonamento perchè era scontato del 79% –giuro!- e che, nel prezzo, dovrebbero inviarmi un mp3 e qualcos’altro che non ricordo, ma mi sa che questi, un caffè come si deve, non l’hanno mai bevuto.

Ed ora dovrei parlarvi di televisori?
No, lo faccio domani, ora mi metterò lì a sfogliare le foto in cui io e Bimbi siamo con Blacky: lasciatemi gustare il fascino subdolo della nostalgia.

Dottordivago.

Read Full Post »