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…mi sarebbe piaciuto poter dire a quei due.

Invece, zitto e mosca.
A parte il fatto che estrapolare pochi secondi da un contesto, come si è fatto con la risatina, è la cosa più faziosa del mondo, come diceva non ricordo quale gesuita

Datemi una frase pronunciata da un uomo e ve lo farò impiccare

Resta l’insopprimibile sospetto che se la stessa domanda, nello stesso momento, avesse avuto come oggetto un altro Paese, la Merkel avrebbe mantenuto la solita espressione da Sfinge e Sarkozy sarebbe partito con la rispostina diligente sempre pronta, mandata a memoria, a cui basta solo cambiare il nome del Paese.

Invece l’Italia fa ridere.
E non solo in senso negativo, intendiamoci. 
Succede un po’ come con le nostre regioni del sud: ve ne ho già parlato ma lo ripeto, perchè, secondo me, l’esempio quaglia.
Io sono piemontese e, pur vedendo le porcate che fanno i politici locali, mi rendo conto che la mia regione è certamente centinaia di volte più affidabile e ligia alle regole civili, giuridiche e amministrative, che so, della Sicilia.
Però, se dichiaro la mia provenienza a chicchessia, questo non batte ciglio, mentre se lo fa un siciliano, la reazione è immediata: parte un sorriso sognante seguito dall’ineluttabile “bella, la Sicilia…”, che di per sè sarebbe pure vero ma state tranquilli che ve lo dirà anche chi non ci è mai stato, ignorando che tutte ‘ste bellezze sono vagamente mal tenute e dimenticando che si tratta del più grosso buco nel bilancio italiano, anche grazie al fatto di avere uno statuto autonomo che le consente di commettere qualsiasi efferatezza con i soldi pubblici. Ocio alla micro-divagata:

Volevo solo fare i miei complimenti vivissimi ai nostri governanti.
Bravi, aver dato l’autonomia amministrativa a una regione del sud è stato come dare un’American Express Platinum in mano a Paris Hilton ubriaca.
Considerando che già le quadrate regioni del nord, se autonome, fanno gli Aga Khan coi nostri soldi, immaginate cosa succede in Sicilia e in misura minimamente inferiore in Sardegna… No, non provateci, sareste come un romanzo di Jules Verne ai giorni nostri: superato, anzi, abbondantemente doppiato dalla realtà.

Quando si parla della Sicilia, si dice “bella”, a prescindere; quando si parla dell’Italia, la gente ha sempre sorriso, come quando si parla del figlio più vivace e lavativo ma, sotto sotto, forse il più amato.

Ecco… la sensazione è che oggi ridano due volte: una volta per abitudine, come abbiamo appena visto, l’altra per non piangere.
Certo, Berlusconi e i suoi comportamenti non aiutano a mantenere seri i partner europei; il suo governo, poi, con i suoi nani e le sue ballerine, nonchè la gente di tutte le appartenenze, anche extra PDL che mandiamo in giro…
Aridaije con la divagata:

Tanto per dirne una in cui Silvio non c’entra, vi riferisco quanto dice Alberto, mio carissimo amico, responsabile della sede italiana di un’azienda belga.
Una settimana sì e una no, Alberto va un paio di giorni a Bruxelles e mi racconta che se sull’aereo c’è una (evidenzio il femminile) europarlamentare italiana (evidenzio la nazionalità), tocca viaggiare coi finestrini aperti, tanto è intenso il profumo che emana.
A forza di trovarsi sugli stessi voli, spesso fa quattro parole con qualcuno di questi personaggi -uomini- toccati dalla Grazia, sotto forma di uno stipendio da favola e un gran bel cazzo da fare, ai quali ha proprio domandato se puzzano tutte così: «’E nostre sì, l’artre manco ‘e senti. Forse quarcuna dell’este, ma appena appena… Co’ qqueste… certi mar de testa!…»
Morale, a Bruxelles, quando arrivano le Italiane, giusto per ribadire la nostra serietà, sembra che sia “cambiata la Quindicina”…
Ecco, lo sapevo: mò mi tocca la divagoska, la divagata-matrioska…

Alessandria era famosa per i suoi casini.
Mi dicono che ce ne fossero di molto belli ma soprattutto c’era proprio la “Cultura della Putana” (eh lo so, spesso con “puttana” ci mangiamo una ti, oltre che patrimoni, aziende e, a quei tempi, cascine…)
Oddio, oggi sono incontenibile: divagoska terzo stadio!

Due poveracci, nel periodo tra le due guerre:
«Ier sira, an con ‘na sigula am son mängià ‘na mica ‘d pän (ieri sera con una cipolla mi sono mangiato una micca di pane)
« Mei an con ‘na brigna am son mängià ‘na caseina… (io con una prugna -figa, in dialetto- mi sono mangiato una cascina…)

Tornando ai casini, nei tempi in cui le cose erano fatte a modo, le ragazze duravano due settimane in tutte le Case Chiuse del Regno. Il cambio della Quindicina era un classico ovunque ma da noi era una festa: le ragazze venivano prelevate alla stazione e accompagnate in carrozza in questura, per la registrazione, cosa che accadeva ovunque, in Italia, tra mogli che strattonavano i mariti che si distraevano e sguardi di riprovazione dei passanti più bigotti.
Da noi, stranamente, i solitamente compassati alessandrini davano il meglio di sè, con fischi di ammirazione, sorrisi e strizzatine d’occhi, senza per questo venire ripresi dai passanti: una specie di brevissimo carnevale una settimana sì e una no.

Bene, tornando alle nostre “puzzone”, con la fama di puttaniere del nostro premier, è il caso di presentarsi come cocotte d’altri tempi?
Oddio, forse ho capito: sarà mica per coprire la puzza di Mastella?
Il quale, zitto zitto, si porta a casa quei venti o trentamila euro al mese, senza nessuna rottura di palle, manco Crozza o Vauro…
Dunque, se ho fatto i conti bene, dovrei aver chiuso tutte le parentesi che ho aperto.

Allora, stavamo dicendo della risatina europea, vero?
C’è da incazzarsi se quei due si fanno una risatina?
Incazzarsi come ha fatto la Marcegaglia? È più offensiva per l’Italia la risatina franco-tedesca o la ridarola irrefrenabile che avrà colto la nostra Emma nazionale quando ha rilevato il baraccone gallurese del G8 per un decimo del costo? Eppure la Marcy dice “Cazzo ridi?”

D’altronde, quali motivi diamo ai nostri vicini per ridere di noi?
A parte le storie vecchie, sarà mica perchè abbiamo presentato quattro manovre diverse in due mesi, per poi approvarne una quinta o sesta?
O perchè neppure noi sappiamo (io mi sono perso, dico la verità) se le Province continueranno ad esistere o no?
O perchè non sappiamo più cosa tagliare, se buono, o aumentare, se nobbuono?
O perchè parliamo di sacrifici mentre abbiamo più auto blu di tutta la Comunità Europea e Stati Uniti messi insieme, mentre i nostri amministratori che fumano sono obbligati ad accendere le sigarette con biglietti da 500 euri?

Che ridano pure, in Europa: io, se avessi un socio come l’Italia, non avrei la forza di ridere.
Ma di strangolarlo, sì…

Dottordivago

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