I due quarti d’ora giornalieri (uno mattutino e uno pomeridiano) di frequentazione di Feibuk che mi impongo per far girare il nome della ditta e, perchè no, dire due belinate con qualche amico, iniziano a dare i loro frutti.
Non tanto per qualche richiesta di preventivo che ogni tanto arriva (rende poco ma costa niente, quindi…) quanto per l’apertura di orizzonte, la scoperta di un mondo che non conoscevo.
Le mie Colonne d’Ercole informatiche erano costituite da queste pagine e quelle degli amici, raramente mi avventuravo oltre, men che meno frequentare chat.
FB, invece, mi dischiude un mondo, anche se sarebbe più corretto dire che sono entrato in un’altra dimensione, anzi, no, ho acquisito un’altra dimensione.
Avevo un televisore normale su cui –inguaribile nostalgico- vedevo un’Italia da film di De Sica, poi diventata un po’ alla Sordi, poi scivolata sul Verdone e, visto che la realtà è difficile da evitare, anche un po’ di fratelli Vanzina o Neri Parenti.
Con FB ho aumentato la profondità, ho acquisito una dimensione; come succedeva a militare coi cristiani in carne ed ossa, qui ho scoperto gente diversa da quella che ero abituato a frequentare: insomma, sono passato al 3D.
Peccato che il 90% sia costituito da Grande Fratello e Barbara D’Urso.
Credo di avere 500 “amici”, dei quali ne conosco la metà, degli altri non ho mai sentito il suono della voce. Almeno un quarto scrive solo troiate, gente da cui aspetto risposte piccate dopo l’odierna pubblicazione di questo:
Ebbene sì, siamo noi, siamo così; magari non proprio noi noi ma se pensiamo a quanta gente del genere esiste, a cui è riconosciuto il diritto di voto, cosa dite, la risaliamo ‘sta china? Io la vedo dura.
Non solo gli argomenti sono risibili: vogliamo parlare della forma?
Questa è di ieri:
Stupisce quanta gente, anche giovane, non sappia scrivere quattro parole senza un errore. E la cosa bella è che da un po’ di tempo FB ha messo il correttore ortografico che, quando scrivi una belinata, te lo segnala con una grechina rossa sotto la parola interessata. Quindi i casi sono due: o siamo (mi ci devo mettere pure io, la maggioranza rappresenta anche me) molto, molto ignoranti e non sappiamo neppure come correggere l’errore oppure -che è anche peggio, visto che preclude futuri miglioramenti- non ce ne può fregare di meno di passare per somari.
Allo stesso tempo, a bilanciare questo disinteresse per la qualità dello scritto, interviene la straordinaria irritabilità per qualsiasi concetto esposto.
Ma è possibile arrivare a cinquant’anni e togliersi il saluto per un litigio su FB?
E non un litigio perchè un tuo amico ha pubblicato le foto tue che giochi alla “Bella e il Pompiere” con un compare di palestra, nelle docce…
Due miei amici, nella vita, non di FB, per altro due persone normali, quasi non si parlano più perchè Tizio ha preso un paio di foto di Caio in tenuta da hockey, ha messo due fumetti in cui fa dire delle minchiate –innocue- al soggetto, e Caio si è incazzato, caricando il Tizio come una sveglia, ovviamente su FB.
Una sera aspettavo Tizio per l’aperitivo, intanto parlavo con Caio, che ho incontrato per caso; quando il ritardo di Tizio ha superato un certo limite, l’ho chiamato e lo scemo mi ha detto di essere nel bar lì vicino perchè mi ha visto con Caio; non basta: «Non farti sgamare che stai parlando con me…»
Ma… gente… FB è una minchiata, è uno strumento per passare cinque minuti con un amico, magari dall’altra parte del globo o anche solo a dietro l’angolo…
Non lo so, sembra di vivere in un gigantesco condominio in cui persino l’ascensore, strumento che dovrebbe agevolare la vita, diventa un pretesto per litigare.
Il senso dell’umorismo è morto.
Un politico si permette una battuta? Non scherziamo, gente…
Berlusconi è stato messo in croce più per le barzellette che per le troie, mentre adesso il tiro si è spostato su un altro a cui piace fare la sagoma.
Non ho mai nascosto la mia simpatia per Renzi, e gliela rinnovo, anche se questa volta mi sono rifiutato di partecipare al “grande esercizio di democrazia che sono le Primarie del PD”, giusto per essere sicuro di ottenere il risultato che speravo.
Ebbene sì, ormai ho capito che porto sfiga, almeno in politica: se un seggio elettorale fosse popolato da gatti neri, vedendomi entrare si toccherebbero tutti quanti. E farebbero bene, visto il palmares:
- 2006, ultimo voto berlusconiano: zuppa.
- 2007, eletto il mio candidato sindaco, PDL, che ha fatto più danno della grandine.
- 2008, primo voto “nasoturato” anti-berlusconiano, cioè PD: zuppa.
- 2012, primarie PD, votato Renzi: zuppa.
- 2013, secondo voto “nasoturato” anti-berlusconiano, sempre PD: non proprio zuppa ma pan bagnato sì, visto che hanno “non vinto”.
Quasi quasi propongo il voto di scambio: tu mi paghi e io affosso quell’altro.
Ah, tra l’altro anche sul calcio porto un discreto freddo: non ricordo quale sia stata l’ultima partita della Juve che ho provato a vedere ma ricordo che abbiamo preso una pera: «Ok, ho capito…» e mi sono beccato il solito documentario su Sky. A fine partita ho controllato il risultato e la Juve, nel frattempo, aveva fatto tre o quattro gol.
L’altra sera ho timidamente buttato l’occhio sul televideo alle 22,45 e ho dato un significato alla mia assenza con un bel 3-0 alla Roma.
E se volevo momentaneamente liberarmi di Marco, ce l’ho fatta: giocando tre carichi come Juve, PD e Renzi, siamo sicuri che è corso in bagno a vomitare.
Non intendo più parlare di politica, sia chiaro, l’ho detto e lo ripeto: provo uno schifo che proprio non ce la faccio, come la zucca.
Piccola divagata. Anno 1980 o ‘81, più o meno lì. Vacanze di Natale, cena a casa di un amico, in campagna: una ventina di debosciati tra bagordi, chiacchiere davanti al camino e tentativi di trascinare una signorina qualunque in una delle tante camere. Casualmente ero “di cucina”, posizione carismatica che veniva apprezzata dalle signorine in questione, meglio ancora di “quello che suonava la chitarra”, con l’unica controindicazione che prima dovevo saziare tutti, poi smaltire la sbronza e in ultimo dare un senso alla serata. Tra le altre cose, il padrone di casa aveva una zucca gigantesca, sarà stata trenta o quaranta chili: «Sarà buona?» «Taglia, che vediamo…» Era ottima. |
Quindi, “politica? no grazie”: vorrei solo dire due parole sulla prima figura pubblica, dopo Berlusconi, capace di dividere il Mar Rosso, di separare nettamente il popolo tra chi lo ama e chi lo odia. E chi lo considera un buffone, esattamente come Silvio.
Non che ci sia molto da dire: a parole propone quello che chiunque sano di mente vorrebbe attuare in un Paese occidentale del 21° secolo.
Dice: «A parole…»
Infatti vorrei dargli modo di provarci sul serio: che senso ha, nelle nostre condizioni, rifiutare a priori uno che dice cose, a mio avviso, assolutamente sensate?
Parla di riformare la politica? Qualunquista.
Taglio dei costi della politica e riforme economiche? Populista.
Vince le primarie e detta una linea? Atteggiamento padronale.
Atteggiamento padronale?
L’omo, per esse omo, ha da puzza’ e da mena’, ‘a donna deve sta’ a casa a cucina’; affermazione che non rispecchia al 100% il mio pensiero ma la faccio mia, in quanto cappello introduttivo a er capo ha da commanna’.
Sennò, che capo è?
E se si permette una battuta, un “chi?”, passa per arrogante.
Che popolo di merda…
I navigatori, gli eroi e i santi di un tempo hanno da mò lasciato il posto a Schettini e ignavi, mentre se i nuovi santi sono come Quello là, siamo a posto.
Non contiamo niente, la tanto millantata “fantasia” italica non crea più niente da moltissimo tempo, le nostre auto sono rottami (salvo considerare bene di massa le Ferrari…) e non abbiamo proposto una novità negli ultimi trent’anni, a parte l’universalmente diffuso common rail che abbiamo pensato, disconosciuto e ceduto per un piatto di lenticchie ai tedeschi, con cui hanno dieselizzato il mondo. I nostri stilisti continuano a citarsi addosso, spacciando per “omaggio a” una copia sfacciata della moda di un periodo.
La cucina mostra mirabilie televisive che mal si coniugano con la desolante realtà: come dicevo poco tempo fa, persino l’espresso fa cagare.
Sono reduce da una vacanza a Nizza e il caffè più fetente della settimana l’ho bevuto all’autogrill di Ceriale, all’andata; al ritorno l’ho bevuto decente a Nizza, poi, per sicurezza, una tirata fino a casa: un ora e tre quarti da casello a casello, Tutor del cazzo…
Ecco, ci mancava quello.
Basta.
Dottordivago
il senso dell’umorismo, dov’è finito, molto probabilmente nel cesso e qualcuno ha tirato l’acqua, in un passato recente mi è stata tolta l’amicizia su FB da un amico che abbiamo in comune solo perché l’avevo scherzosamente preso in giro sul web, molto probabilmente se fossimo stati front to front avremmo chiarito la cosa però, nel frattempo, mi sono preso una dose d’insulti, che devo dire, che la mancanza di figa coadiuvata dal presenzialismo sul computer ci ha reso tutti un pochino più isterici, come sempre il problema non è FB ma la mancanza di gnocca…… facciamoci una risata sopra, ma sul web perché se mi telefoni non rispondo…. mi hanno ciulato il telefono, meglio lui che la moglie.
Ti faccio due squilli e se mi risponde il malamente, “ci faccio un’offerta che non si può rifiutare”…
telefonata già fatta, ha risposto: nun stateme a scassa’ u’ cazzo.
il povero camagna è disperato, adesso ha paura che gli trombino tutte le fidanzate.
Feisbuk o Fessbuck è un evidente ripiego in un mondo di gente rinchiusa tra le pareti domestiche e senza più voglia , tempo o occasioni per coltivare una normale socialità. Come tutti i surrogati (dalla sega al caffè d’orzo) non vale l’originale e si traduce , alla fine, in un soliloquio onanistico dove ciascuno fa il suo bel pistolotto che viene letto, se va bene, fino alla terza riga. Quel tanto che basta per prendersi un “like” o una raffica d’insulti. Però può servire a riallacciare o mantenere contatti con vecchi amici e per conoscere qualche persona interessante in mezzo a tanti scemi di guerra (dai complottisti ai taleban/animalisti, agli ossessionati dal calcio, ecc..). Il difetto peggiore è che, mentre serve a poco o nulla per diffondere idee sensate, che normalmente hanno il difetto di richiedere almeno 5 minuti di concentrazione ed un q.i. superiore a quello di un cavedano, è una straordinaria macchina spandi-merda e propaga-cazzate. E lì sta il vero pericolo perché la maggioranza dei cavedani abbocca ed amplifica.
Mah. Cosa penso di Twitter l’ho già detto. FB non so, non ci sono. Aspetto, cerco di limitare il passatismo (non sempre ce la faccio), e mi domando se, come sempre in caso di novità vere, come in effetti FB è, non si tratti solo di attendere la calma dopo l’infatuazione collettiva.
Ti riporto un passaggio di un articolo letto da poco:
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Magari sarà così.
Se poi chi parla con amore e attenzione del passato, e contrappone sé stesso alla generazione dei giovani con cuffiette, si suppone primi utilizzatori anche di FB, è, per dire, un Michele Serra, allora al rogo i genitori e viva FB. Qualche giorno fa bighellonavo il libreria e ho aperto la sua ultima fatica letteraria: ho letto una pagina e mezza di pistolotto (della serie: tu passi la giornata sul divano, mentre io ti offro la magia di svegliarti all’alba per vendemmiare nelle langhe!), e lì sì che stavo per correre in bagno a vomitare.
E ho divagato come Dottore comanda.
A proposito:
Grazie per le ricette, merdone…
Se ti fidi, dopo quattro anni di FB, ti posso garantire che è una vetrina, quindi offre quel che ci mettono dentro, che all’80% è pura merda.
Su 500 “amici” sono al massimo una dozzina, quelli con cui scambio quattro cazzate, tra cui il Marco G qui presente, che parla di cavedani: non mi stupirei se l’ennesima figuraccia, quella della (sfumata) restituzione dei soldi degli insegnanti, fosse nata da lì.
Se tu parli di miracoli, guarigioni e resurrezioni, ti mettono in manicomio; se lo fa un miliardo di persone diventa, appunto, “vangelo”.
Ma FB si può spegnere.
Peccato che, dopo averlo fatto, gli spanditori di merda vanno in giro nel mondo reale.
taglia e incolla del cazzo. ma come si fa?
Dottore ti sottoscrivo al cento per cento, concordo appieno e corro subito su fb a dire la mia cazzata
Se mi mandi il numero di tel la puoi sentire la mia voce , cosi’ poi ci prendiamo piu’ gusto anche a litigare :D.
maria elena se sei sotto gli 80 e sopra ai 18 ti posso dare il mio di tel…. ma non chiamarmi, potrebbe risponderti quel bastardo che me l’ha ciulato.
si parla di popolo bue, ma se Fabbio era il sindaco più amato d’Italia e la Rossa è l’ultima in classifica, non c’è bisogno di altre prove.
http://www.ilfoglio.it/manualediconversazione/206
Io ho quattro o cinque “amici” che commentano
“hahahahahahahahah!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!………………”
anche se pubblichi una foto della Shoah.
ahahaahahahahaahah!!!!!!!!!!!!!!!!
Simpaticamente pirla…
E poi tu lo scrivi giusto.
Loro, invece, hahahahahahahaha!!!!!!!!!!!…………….