Lavora, semplicemente lavora.
Espleto funzioni vitali, pappa-cacca-nanna, il resto del tempo lo passo a fare preventivi, rilevare misure, inviare, ricevere, scannerizzare-firmare-reinviare, accompagnare i ragazzi in cantiere, raccontare le solite minchiate ai clienti.
Che, trapa, voce del verbo traparentesi, almeno loro trovano interessanti.
Oh, ‘sta botta di gelo della prima metà di febbraio ha messo un discreto pepe al culo ai proprietari di immobili dotati di vecchie finestre, tutta gente che si è scofanata una decina di giorni con i suoi bei 14 gradi in casa…
Qualcuno ha visto le foto che ho pubblicato su Feisbuk (come “Carlo Gallia COPS Serramenti”, non come “Dottordivago”…), foto della stazione Oregon di casa mia, che indicava, per esempio, -11° all’esterno e +25 all’interno e vorrebbero provarci pure loro.
Lo so, starsene in boxer e maglietta come me, mentre fuori il mondo è cristallizzato dal gelo, è un insulto alla politica energetica e, ancora peggio, al pianeta.
Il fatto è che l’estate scorsa nel mio condominio hanno installato le termovalvole; così ti arrivavano in casa due disgraziati che, più che due dipendenti dell’azienda manutentrice, sembravano due bifolchi convinti di aver acquistato la nuda proprietà dell’appartamento: arrivavano quando gli pareva, ci stavano quanto gli garbava e se ne andavano quando cazzo volevano.
Tagliavano i tubi col flessibile, impestavano tutto quanto e piazzavano la termovalvola, poi devastavano un’altra stanza.
Quando ho capito com’era la faccenda, gli ho detto di non presentarsi in casa mia. Così è arrivato un giovanotto educato con una cartelletta di documenti, mi ha chiesto una firma di rifiuto relativamente all’installazione delle termovalvole, l’ha ottenuta e se n’è andato.
E io non ho dovuto smontare un mobile fatto su misura per inglobare un radiatore, cosa che mi avrebbe portato via una giornata di lavoro, oltre a quella -se non “quelle”…- necessarie ai due Visigoti per mettere a ferro e fuoco casa mia.
Così a casa Bimbi/Dottordivago il liquido dell’impianto di riscaldamento fluisce senza impedimenti, alla stessa temperatura che nel blocco n° 3 di Fukushima.
Oddio, non che prima cambiasse molto: per mantenere a una temperatura umana gli appartamenti con le vecchie finestre, era necessario pompare l’impianto a un regime che a casa mia corrispondeva a 23/24°, grazie a finestre da ventesimo secolo.
Non ho ancora ricevuto la prima rata del riscaldamento: quanto pagherò non lo so ma se anche mi barbassero qualche cento euro in più dell’anno scorso, non credo di dover cambiare il mio stile di vita.
E per una volta lo stronzo lo faccio io.
Quando la passata “giunta Scagni” -Dio la sprofondi del più nero degli Inferni- aveva istituito la raccolta differenziata porta a porta, alcuni condomini del centro, praticamente senza cortile, abitati da caga-amaretti che ritengono molto figo vivere in un posto ricoperto da quattro dita di merda di piccione come le scogliere di guano del Cile, nonchè abitare lì e affittare un garage a due km di distanza da casa, hanno rifiutato il posizionamento dei cassonetti negli spazi comuni.
In una città normale, una giunta normale si domanderebbe dove questi signori pensino di abbandonare la loro merda, da noi no.
Così gli aristocratici residenti, tra cui alcuni miei conoscenti, se ne uscivano di casa nella “via bella” con il loro sacchettino in mano e depositavano le interiora di pesce e gli avanzi con vetro, plastica, carta e alluminio, rigorosamente mischiati, nei cestini in cui le persone normali mettono il pacchetto delle sigarette o la coppetta del gelato.
Io mi limito a starmene in boxer e maglietta e a pagare per il disturbo.
Quando verrà spento l’impianto, se mi manderanno due persone normali -non dico ragazzi come i miei, che fanno innamorare i clienti, dico due “normali”…- che vengono quando lo dico io e si comportano da cristiani, allora, eventualmente, potremo parlarne, anche perchè, nel frattempo, ho scoperto che lo smontaggio del famoso mobile è meno invasivo del previsto.
Sì, tranquilli: vi ho abbandonato per qualche giorno ma sono tornato, e sono sempre quell’adorabile testa di cazzo di una volta.
A proposito di teste di cazzo…
Ho molto apprezzato che durante la mia assenza un paio di voi abbia amabilmente conversato di minchiate calcistiche.
Ora, io sono un Gobbo per abitudine e nel corso dell’ultima partita della Juve che ho visto allo stadio, mi sono goduto Zoff, Gentile, Cabrini, Scirea, Tardelli, Rossi, Boniek e Platini.
E l’ultima discussione calcistica che mi ha visto protagonista è stata all’oratorio.
Però mi va di fare una considerazione: ho seguito la partita incriminata in un pub, con bistecca, patatine e Beck’s sul tavolo, il Cigno al fianco e ho visto due gol sacrosanti negati, uno ciascuno.
Ma per una settimana ho sentito solo i lamenti dei piangina milanisti, ai quali invidio il numero di trofei internazionali; purtroppo mi devo accontentare della nostra classe,
quella che ti fa conoscere la vittoria e la sconfitta e ti mette in grado di trattarle alla stessa maniera
anche se sembrerebbe che siamo più pratici di pareggi, almeno ultimamente…
E rassegnarmi alla nostra decadenza, vero Marcolino?
…E poi, a prescindere, chi chiama lo stadio con due parole latine e poi le pronuncia in inglese è la vera avanguardia della decadenza…
Potresti anche aver ragione ma solo se il giovane Agnelli e i Gobbi tutti andassero in giro pronunciando malamente il latinissimo nome; in realtà ho il sospetto che se per qualcuno lo Juventus Stadium è diventato “steidium”, probabilmente è a causa dei giornalisti, forse gli stessi che pronunciavano “par condisio”, all’ammericana o che continuano a definire “giunior” chi viene dopo un “senior”.
Se fosse come dici, saremmo secondi ai rossoneri anche in tema di decadenza: siamo gli ultimi arrivati, dei bambini, rispetto a chi è nato già decaduto e da più di un secolo si è battezzato col nome dialettale della città (Milàn) ma con l’accento spostato (Mìlan), per farlo sembrare meno dialettale e più anglofono: vergogna delle proprie radici?
Peccato, per altro, che l’accento su “Milàn” la lingua inglese lo mette come il dialetto meneghino, sull’ultima sillaba: figurone su tutti i fronti.
E stiamo parlando della parte migliore della città: dei prescritti scudettati a tavolino che si nascondono dietro i morti, non parlo.
Odiosamente gobbo, vostro
Reblogged this on i cittadini prima di tutto.
La cara vecchia inter ha fatto una sola cosa di buono, praticamente un mezzo miracolo, è riuscita a far andare d’accordo milanisti e juventini, poi qualche spigolo c’è ma sono dettagli.
Ah cosi sei gobbo? Il nostro amico comune, ilcamagna, ti descrive come un bel ragazzone di sana e robusta costituzione, forse gli piace quello che scrivi e non ha notato la gobba eppure mi sembra che vi conoscete da una vita……
È una gobbetta poco pronunciata, destinata a sgonfiarsi ulteriormente se lasciassero andar via quella splendida persona che è Alessandro Del Piero, giocatore che dovrebbe restare bianconero fino a fine carriera.
E non per calcolo o convenienza, solo per il gusto di fare la cosa giusta.
Pur non essendo gobbo, ci mancherebbe anche questo difetto, ne ho già tanti, condivido pienamente il tuo pensiero su Del Piero, questo ragazzo sta dimostrando uno dote assai rara nel mondo del calcio, l’intelligenza!
Gobbo?! Come gobbo? Uno che sembra sano di mente che è gobbo? Mai successo.
Odiosamente granata 😉
Oddio, “sano di mente”…
Comunque cose strane ne succedono tutti i giorni: come una granata non masochista, per esempio.
Io sono gobbo di natura, lo sono stato in B quando abbiamo pagato più del necessario, facendo finalmente felici i detrattori. Ora peró basta romperci le palle ad ogni fischio dell’arbitro a nostro favore che coi tempi che corrono dovrebbero mettere in galera i presidenti di certe squadre! Berlusconi invoca giustizia nel calcio… Ma ci prende per il culo? Ancora? Come se Riina chiedesse di essere presidente dell’antimafia .
Sempre e solo , anche solamente di striscio, Juve. Tardelli, ci vorresti tu li in mezzo, Di Livio sulla destra, Zidane dietro le punte e Roby Baggio davanti.
Un ladro non ammetterà mai di essere un ladro, caro sonnambulo, abbiamo l’esempio di Berlusconi e mills, delle frequenze televisive, della giustizia ma gli agnelli han fatto quello le stesse cose 50 anni prima….. è scritto nel loro Dna, dai non te la prendere e goditi il secondo posto!
“più del necessario”… bellissima.
il sonnambulo è un ……. bravo ragazzo, pedala, pedala ma di calcio non capisce un cazzo…. quindi è meglio che pedali, pedali….!
Aaah, finalmente del sangue! dott., due cosuzze:
1) i due gol “uno per parte” una cippa: quello di Muntari è arrrivato prima, e se il cieco di linea vede la partita cambia assai. sul 2-0 cambi, riassetti tattici, sostituzioni, hai voglia aspettare il gol di Matri;
2) il milanese prevede, naturaliter, che l’accento spesso scivoli sulla prima vocale, e quindi Milèn, in inglese, e Mìlan nella lingua del Porta (es.: la nota marca di auto francese, qui, è la cìtroen)
poscritto col ditino alzato. mi sorge un dubbio: davvero, orrore, non sai che Milàn è tale perchè all’epoca il calcio viveva “in inglese”, essendo i british gli esportatori della versione attuale di questo sport? Il Milan, in effetti, nasce (1899) come Milan Foot-Ball and Cricket Club. Il Genoa, per dire, non si chiama così perchè all’anagrafe si sono dimenticati la “v”.
Ma devo essere proprio io a chiarire sui cacciaviti? Camagna quando servi…
I gol annullati restano due, i se e i ma del calcio sono la ragione principale del mio scarso interesse.
La storia del nome la so diversa è non è una questione di cadenza dialettale: il nome nasce volutamente anglofono, come il Genoa e come giustamente dici tu. Ovviamente a Genova nessuno si è mai sognato di urlare “forza Ginoa” mentre i rossoneri, se pronunciavano correttamente Milèn, la cosa ricordava il dialettale Milàn, quindi i Padri Fondatori spostarono l’accento sulla “i”.
Per quel motivo, non certo per vergogna delle proprie radici. Posso capirli, come se a Palermo la squadra fosse il “Palemmo” e i cugini granata tifassero “Türin, neh”.
E mò il ditino alzato… va beh…
O gobbo insistente, none. Il ditino rimane dov’è: è proprio in dialetto che viene da dire Mìlan, non Milàn (me lo concederai, un filo di dimestichezza con la lingua ce l’ho). Quali sono le tue fonti?
Mandrogno sugnu ma mi sembra così evidente che in dialetto Milano si dica Milàn da non capire dove nasce questa discussione: probabilmente cerchi di spiegarmi qualcosa e o tu non ci riesci o io non capisco, sono apertissimo a entrambe le cose.
Le parole milanesi più famose dopo “mia bela Madunina” sono “Milàn l’è un gran Milàn” e le mie fonti sono tutti i Milanesi che mettono l’accento sulla “a” quando nominano la loro città, in italiano e in dialetto.
Ma se tu mi dici che l’accento va sulla “i”… non ci credo lo stesso: te set un terùn!
il camagna ogni tanto va a trovare il dottordivago “from live” e si parla solo di gnocca, e ci troviamo perfettamente in linea, di calcio non parliamo mai perchè vorrei evitare di ricevere una “cacciavitata” nel fianco….. è inutile scannarsi sul calcio, gli altri guadagnano e noi ci rodiamo il fegato….. quindi solo esclusivamente gnocca anche se, per quel che mi riguarda, ne posso parlare solo al passato….. ho appeso il preservativo al chiodo.
Veramente TU parli di figa e io ti ascolto con attenzione e, come i cani che “sembra che capiscano”, ogni tanto inclino la testa e sgrano gli occhi.
vorra dire che la prossima volta che “vengo” ti porterò delle foto, magari guardando le figure……….. passerotto il prossimo giro lo faccio a pasqua, cos’hai capito, non vengo in Alessandria, intendevo dire il prossimo giro per fare le foto!
un amico ha appena pubblicato questa:
mi è piaciuta e ve l’ho girata.
Azz! Non so più se siamo ancora fratelli… anche se a ben pensarci devo dire che hai nascosto così bene la tua vera natura per tutto questo tempo che ora mi aspetto solo che tu faccia “outing” da un momento all’ altro.
Non sono omo-gobbofobo e continuerò a seguirti.
Fai bene, sono calcisticamente tiepido e Gobbo di striscio, apprezzo più gli uomini delle bandiere e per questo motivo ho addirittura festeggiato per il Milan di Gullit/Van Basten e per il Doria di Vialli/Mancini.
Però con l’Inter non mi è mai successo, saranno i colori, non so…
te lo dico io: sarà che ogni tanto gli unici che vi ficcano il ditino di cui sopra là dove non dico (per davvero, non per finta come il pelato di via Turati), sono i nerazzurri.