Quest’uomo esiste e lavora in un mega-centro calzaturiero delle mie parti.
Odio comperare qualsiasi cosa sia da provare, misurare, calzare, infilare: per me ogni acquisto nel campo dell’abbigliamento è realmente come togliermi un dente. Le scarpe, poi…
Le uso finchè non ne possono più loro o non ne può più Bimbi; a quel punto mi tocca, devo bere l’amaro calice, senza riuscire a smettere di domandarmi in quale inferno possano essere sprofondati Ferdinando e Imelda Marcos: non tanto per i crimini e le ruberie nei confronti del popolo filippino, quanto per il fatto di essere stati proprietari, in due, di qualcosa come ottomila paia di scarpe, di cui cinquemila e rotti lei.
E se posso capire che un ex troione in possesso di risorse sufficienti possa spaziare nello scibile calzaturiero, proprio non capisco come cazzo fa un uomo ad aver voglia di misurare duemila paia di scarpe.
Brucia, Marcos, brucia…
Per fortuna col mio lavoro posso vestirmi come mi pare, scarpe comprese, quindi per otto mesi all’anno la aggiusto con le scarpe da ginnastica, anche se non è facilissimo neanche lì.
Una volta c’erano le scarpe da ginnastica, che per me si pronunciava “Adidas”: erano bianche, bastava scegliere il colore delle righe. Bei tempi…
Poi arrivarono le sneakers, per chi vuo’ ffa’ l’ammericano, che sono la stessa cosa: infatti il nome deriva dalla pensata di un poliziotto newyorkese dell’800 che sentiva la necessità di scarpe silenziose per arrivare di soppiatto (da sneaking, di nascosto) alle spalle dei birbaccioni e che si inventò l’abbinata scarpa di tela / suola di gomma, scarpe che col tempo hanno subito una trasformazione, proprio come quei modellini che, partendo da una Fiat Multipla, diventano robot-killer a cui partono gli arti a razzo.
Ora, io sarò un vecchio rincoglionito ancorato a vecchi concetti di “scarpa”, intesa come protezione del piede, quindi non faccio testo; però, che di colpo la funzione primaria diventi quella di stupire o disgustare il potenziale cliente, ecco, questo mi spiazza.
Già una scarpa come le Todd’s, le prime, quelle con la suola a micro-tacchetti di gomma, mi sembra una cosa disconnessa dalla realtà: una cosa che sta a contatto col terreno, perchè deve essere fatta in quel modo? Se ci pesti una merda di cane, non basta la solita aiuola, ci vuole il filo interdentale, cazzo!
Ocio che mi scappa di divagare…
E quando credi di averle viste tutte, arriva Alberto. Alberto, noto come “Il Piede”, ha i piedi di Pippo, uguali: avrà il 46/47 e la pianta più piatta e larga del mondo, praticamente due cotolette, due sogliolone atlantiche, due carnose foglie di fico d’india, solo senza spine… Con due piedi così, trovare delle scarpe normali non è facilissimo, a volte tocca accontentarsi e questa è la prima spiegazione che mi viene per giustificare un acquisto assolutamente privo di senso che lo ha visto protagonista.Estate 2005, vacanze in Salento. … … … Beh? Nessuno dice “ahhh… bellissimo…”? Credevo fosse obbligatorio… Secondo me bellissimo non è, ho visto posti molto, molto più belli; inoltre la dice lunga il fatto che lì la stagione dura un mese / un mese e mezzo mentre di fronte, a Corfù, stesso clima, stesso mare, cervelli greci -e ho detto tutto…- dura cinque o sei mesi: è inutile, tolti i romagnoli, proprio non siamo capaci… Comunque, per la sera di Ferragosto il gruppo si divide: Alberto e Susi hanno un invito allo Yacht Club di Santa Maria di Leuca, o qualcosa del genere, presso colleghi milanesi, invito che estendono al gruppo ma io so già che l’ambiente mi farà schifo e ci sarà un merdaio di imbucati, come saremmo noi, solo molto più a loro agio perchè abituati a godere delle briciole che cadono dalle ricche mense; io, sarà che sono un tipo da osterie ma, soprattutto, abituato a pagare quando mi tocca, declino l’invito e restiamo con gli altri. Il giorno dopo la dolce Susi è un black mamba, una vipera del Gabon, un cobra sputatore. Insomma, con quelle mostruosità ai piedi, appena sceso dalla macchina Alberto pesta una merdazza molle grossa come il lago d’Orta e lì inizia l’incubo.
Arrivato in bagno piazza un piede XL nel lavandino e inizia furiosamente a scovolare col rametto la fessura che separa l’alluce dalle altre dita. |
Andiamo avanti.
Lasciamo perdere le donne: quello che è inguardabile o ridicolo o tutte e due le cose, lo rimane fino alla terza volta che lo vedono su una rivista o la seconda volta che lo vedono in una vetrina, poi diventa assolutamente vitale, come il pacemaker per un cardiopatico.
Ocio, care le mie fashion victim, a giorni mi sa che vi ritrovate con la cintura dei pantaloni sopra l’ombelico e le spallone imbottite, dopo averne detto peste e corna per una ventina d’anni…
Parlando di roba da uomini, non sopporto di vedere sneakers che sembrano le scarpe di Elton John o dei Kiss negli anni 70, magari con fluidi colorati in un cuscinetto sotto il tallone, fluidi dalle millantate capacità ammortizzanti e taumaturgiche -quando non ci sono le molle…- e chiusure di ogni tipo: dal velcro alle fibbie, purchè non si parli di canoniche stringhe.
Anzi, parliamone pure, di quelle stringhe che sembrano cinghie da tapparella, infilate in quelle scarpe “da negro” che fanno impazzire gli sbarbati, più larghe che lunghe, avete presente? Il primo che ho visto con quelle scarpe, ho realmente -giuro!- pensato che si trattasse di una scelta obbligata per nascondere una malformazione…
Tornando a me, per fortuna ho scoperto le Tiger,
scarpe che sembrano scarpe, comode e leggere come ciabatte nonchè vendute ad un prezzo decente, 80/90 euro, cifra che ai tempi delle lire ci comperavi una scarpa da matrimonio ma che oggi sembra un mezzo regalo.
Hanno una suola sottile e sensibile come i guanti da chirurgo ma basta comperarle di una mezza misura in più e infilarci un plantare “alla Berlusconi” e diventano una figata: con un paio di colori diversi sono a posto e durano tre stagioni.
Mmm… ci credete che questa doveva essere l’introduzione?
Va beh, dài, andiamo avanti domani…
Continua.
Dottordivago
Super scarpa da kill bill.
Reblogged this on i cittadini prima di tutto.
nelle tante cose che vendo ci sono anche le geox, le scarpe che respirano e hanno i buchi sotto le suole.
La prima domanda che viene fatta è sempre la stessa: ma se pesto qualcosa…?
la risposta è sempre la stessa….. sono cazzi vostri!!!
le mie geox dopo 2 stagioni funzionavano meglio di un autospurgo: se solo mi avvicinavo ad una pozzanghera, poi me la portavo a casa..giuro:se la bevevano fino a riempirsi e poi -rispettando il buon vecchio principio dell’osmosi- rilasciavano l’infame intruglio piovano su qualsiasi superficie asciutta e/o possibilmente lucida, dimodochè il mio tragitto fosse più rintracciabile di quello di un qualsiasi indiano medio,colpito da colite spastica in un centro commerciale dopo una cena a base di aglio, cumino, zèole, curry e aglio ancora!
tieni presente che, se passa acqua, la scarpa ti viene sostituita immediatamente.
Se il negozio si rifiuta è perchè vuole farti girare i coglioni.
la tua sfiga sono i due anni…… si chiama garanzia ad orologeria, scoppia il difetto appena scade.
Ho comperato tre paia di Geox e darei fuoco alla fabbrica.
Ma ve lo spiego di là…
per dare fuoco alla fabbrica devi fare il giro del mondo….. cambogia, vietnam, corea, buc de cul, insomma dove la mano d’opera non costa un cazzo ci trovi la geox.
..in ogni caso, le disavventure del tuo amico alberto mi hanno spaccato. Complimenti anche per il tuo punto di vista riguardo agli imbucati..purtroppo molti di noi sono così, che ci vuoi fare? Il discorso è sempre quello: sono tutte cose che contribuiscono ad ingrossare la parte marcia del nostro Paese..
..e poi mi è venuto inamente (si lo so…è slang!) uno sketch simile a quello delle varie tappe al bar per la merdazza..Estate 2003, viaggio tra amici in camper nel sud della spagna.Dopo 22 ore esatte praticamente senza sosta da verona, arriviamo alla prima meta della vacanza. parcheggiamo in zona residenziale ed alcuni (eravamo in 6 )entrano in un bar. Il mio amico Pippo, dopo una fragorosa defecatio nel cesso del suddetto bar, non trovando di meglio per l’igiene intima, usce dalla porta sul retro che dava nel cortile interno di un residence con piscina (a quell’ora deserta)..s toglie scarpe,maglietta e si cala in acqua ripetendo per almeno un minuto l’inequivocabile gesto di chi si lava il culo di gusto!! esce fradicio, fa il giro da fuori e come niente fosse ritorna al camper..un Lord della faccia tosta!
Senti in questo momento sono in Laos e mi si sono rotte le scarpe, tipo ciabattona da tedesco di cuoio che mi andavano da dio. Spaccate in due nette (e ci ho anche pestato una merda molle di bufalo, ma fa niente si sono rotte lo stesso). Cosa faccio? Il banchetto qui davanti ne ha un paio similari a 3,5 euri, tiro un po e compro?
chiedigli quando iniziano i saldi……