Probabilmente il Camagna addurrà mille motivazioni, mi prenderà per mano e mi accompagnerà, novello Virgilio, attraverso le bolge del settore abbigliamento, mi spiegherà la rava e la fava, le verità palesi e le ragioni recondite.
Resta il fatto che i saldi sono stronzata gigantesca.
Sì, lo so, ormai dico sempre le stesse cose, come i vecchi rincoglioniti.
Resta il fatto che venerdì, primo luglio, sono iniziati i saldi estivi ed io, che la so lunga, mi ricordo che l’estate, stagione nota per durare tre mesi come tutte le altre stagioni, è iniziata da dieci giorni.
Quindi ci rimangono un’ottantina di giorni di stagione estiva ma i negozianti hanno iniziato “a liberarsi dell’invenduto”.
Come se un centometrista schizzasse dai blocchi di partenza e gioisse dopo quattro passi, come un calciatore che si fiondasse sotto la doccia al decimo del primo tempo, come uno che a metà scarsa dei preliminari si fumasse una bella sigaretta guardando il soffitto…
A me i saldi mi fanno un baffo.
Il Dottordivago si è autodichiarato l’embargo commerciale finchè il girovita non scenderà sotto il livello di guardia: sto scontando due anni di assenza dalla palestra e di lontananza da qualsiasi cosa ricordi l’attività fisica, movimento mandibolare escluso.
Sono mesi che non abbottono l’80% dei miei pantaloni, salvo due pezzi di fattura palesemente sbagliata che per tutta la primavera sono stati oro, vero e proprio oro, oltre a quelli che ho sacrificato e che ho fatto allargare con due orrendi spicchi di elastico sui fianchi, “tanto la polo copre tutto”. Poco male, sono pantaloni del cazzo e non è stato un grosso sacrificio, a parte ricordarmi di metterne un paio normali quando andavo a fare le misure da qualche cliente, operazione che spesso richiede di sollevare e allargare le braccia, vero spettacolo se lo fa una commessa con un pancino da mordere, leggero senso di vomito in platea se mi esibisco io…
Quindi niente acquisti, manco scontati, manco regalati, anche perchè con un culo da 48 e una panza da 52, dovrei indossare una specie di gonna-pantalone…
Dice: «Prendi quelli calibrati…»
I pantaloni calibrati li comperate voi, chiaro?
E li calibrate sulla lunghezza delle vostre corna, okay?…
Cedere al pantalone calibrato è come addormentarsi quando il freddo sta per vincerti, è come mollare la presa quando la corda ti fa sanguinare la mano, è come alzarsi dal cesso e dire: «Macchè, oggi niente da fare…».
Io non cedo alla morte bianca, io mi aggrappo alla corda coi denti, io spingo fino a fare uscire una specie di braccio, altro che “oggi niente da fare…”
Tornato dalla vacanza pasquale mi sono pesato: 85 chili, un po’ più che meno.
Per poco non svengo: non mi pesavo da una vita e mi sono trasformato nella versione pingue dell’Urlo di Munch.
In quel momento ho rispolverato le scarpe da corsa e in due mesi ho perso quasi tre chili, senza rinunciare nemmeno ad una molecola di cibo.
Avanti così, almeno fino a Natale.
Cos’è quella faccia?
Cosa c’entra il mio lardo coi saldi?
Non è una divagata, quelle le dichiaro: dai saldi siamo partiti e mò torniamo al punto.
Due o tre settimane fa le mie scarpe da corsa stavano tirando gli ultimi: per quel fenomeno inspiegabile che distrugge tutte le cose che non usi per molto tempo -tipo l’elastico delle calze che si sbriciola se te ne dimentichi un paio per qualche stagione in fondo al cassetto- mi si stavano letteralmente aprendo.
Le ho fatte durare ancora qualche giorno, un po’ perchè mi dimenticavo di comperarne un altro paio, un po’ perchè mi ricordavano la giornata in cui le avevo comperate.…
Qui sì, che mi scappa di divagare.
Il 2002 per me è stato un bell’anno, a parte la vacanza estiva.
Ci siamo fidati di un pazzo che ci ha portato nel buco del culo della Sardegna, La Caletta di Siniscola, un posto così brutto da essere il più economico dell’isola –vera ragione per cui il rabbino ci andava tutti gli anni- e un posto così da disperati che, invece di mandar via i Vu Cumprà, i Vigili gli tenevano il posto, come se si trattasse di ambulanti in regola con tanto di registratore di cassa e plateatico.
Naturalmente, la casa “a uno sputo dalla spiaggia” era a quattro chilometri da una specie di piccola laguna-misto-fogna che rappresentava l’agognato sbocco al mare.
Ci sono voluti anni per spiegare a Bimbi che si trattava di un posto di merda; lei, regolarmente, rispondeva: «Eh… però il mare era bello…»
No, il mare non era bello: io andavo a pescare per conto mio mentre lei, con gli amici, tra cui il rabbino, si scoppolavavano venti chilometri in macchina per andare in spiaggia da un’altra parte.
Ovunque ti trovi, salvo che in Texas , se fai venti km ti ritrovi da un’altra parte, giusto? Quindi “il mare era bello” ma da un’altra parte, non lì.
Comunque, a forza di insistere, vedo che il concetto comincia a farsi strada nella testolina di Bimbi…
Da poco tempo avevo smesso di fumare, così ho rispolverato le scarpe da corsa, con il proposito di darci dentro in vacanza: com’era già la storia della roba che non usi?
Esatto: alla prima uscita le scarpe mi si aprono come due cozze.
Per trovare un negozio decente bisogna andare a Siniscola, cosa che faccio.
Comincio a dare un’occhiata alle scarpe…
No, non proprio “alle scarpe”… qualcosa mi distrae…
Si capisce che è la figlia del padrone, una signorina molto lontana dalla donna sarda iconografica: più che bella direi… spet-ta-co-la-re: massimo diciotto anni, viso e telaio da urlo, abbronzatura sottolineata da una tutina –se si chiama così quel capo composto da camicia smanicata tutt’uno coi pantaloni- bianca, con una scollatura che è una spaccatura che arriva all’ombelico…
Eccheccazzo… si sono persi una Bond-girl e nessuno se n’è accorto?
In presenza di soggetti simili, io divento ancora più stronzo di quanto già sono: non mi vedrai sbavare come gli altri, tesoro.
Si intuisce che è una grandissima stronza, infatti sta cazziando una commessa che invece è inequivocabilmente sarda, infatti sembra un nuraghe, solo coi baffi.
Vorrei sapere il prezzo delle New Balance che ho in mano, quindi mi avvicino alla coppia.
Caro Robert, Corvo Rosso non avrà il tuo scalpo, vero?
E Bella Figa non avrà il mio sguardo.
Scemo, eh? Cosa posso farci… è un gioco che mi piace da morire… E poi, cos’ho da perdere? Guardandola fisso fisso negli occhi, dite che me la dà?…
Con un sovrumano sforzo di volontà punto gli occhi
sullo Scrondo, fermamente intenzionato a non posarli nemmeno per un istante su quella che per me è come la Medusa, quella che potrebbe trasformarmi in una statua. «Scusi, lei è la commessa?»
Il “sì” dell’Ibrido mi arriva un attimo prima del “dicca pure ammè” dell’Angelo.
Mi ha parlato, sono obbligato a guardarla…
Azz!… Da vicino è pure meglio!
Voglio morire con quest’immagine negli occhi!
Avete presente, nei film, quando l’eroe si estrae una lancia da un fianco?
Ecco, con la stessa sofferenza torno a guardare il Mago, addirittura inclinando la testa con aria piaciona…«Beh… dipende da chi si intende di più di scarpe da corsa…»
Come ometto non sono orrendo e, se ce la metto tutta, a una disperata come quella posso regalare cinque bei minuti, ne sono consapevole…
Cenerentola ha capito che è il suo momento, che questo Principe della Mutua non ha occhi che per lei… «Quelle benissimo vanno… ma venga, che altre ne abbiamo…»
Ruoto la testa verso la Dea dell’Amore e la rigiro più velocemente di quanto lo farebbe un tacchino, buttando lì un rapido “grazie…”
Il Minotauro vorrebbe misurarmi le scarpe ma io le ripeto quello che dico sempre in quell’occasione: «Grazie, ho già imparato da qualche anno…»
Mi alzo in piedi per sentire come mi stanno e vedo il Frutto della Passione che sta seguendo la scena da qualche metro: io sto dando fondo a tutto il repertorio e il Facocero si sta letteralmente pelando dal ridere, lanciandomi occhiate languide che per me sono veri e propri sguardi nell’Abisso…
Ah-haa…cara la mia Puddu-Venere… ti piacerebbe che facessi Mister Simpatia con te, così potresti non cagarmi di striscio, eh? E invece mi becco ‘sto Biribago, toh!
Vorrei uscire, rientrare con una barba finta e una parrucca, piazzarmi a un metro da quella meraviglia e consumarla, letteralmente consumarla con gli occhi…
Ma il dovere mi chiama: Jabba The Hutt vuole farmene misurare altre venti…
«Grazie, mi sa che con queste ci siamo…»
Ci avviamo alla cassa e a questo punto sono faccia a faccia con Orchidea Selvaggia e anche lei ha un repertorio collaudato: sorride come se fossi l’uomo che ha aspettato per tutta la vita –giusto per rendere più traumatico il rifiuto, casomai uno si facesse delle idee…- poi si abbassa per prendere un sacchetto…
Oddio! Capisco che sto per vedere una tetta!
Mi giro di scatto verso Scaramacai… «Avete mica…»
«Dicca, dicca…»
Che cazzo le dico?… «No, niente… poi resto senza soldi e devo ancora andare a fare la spesa…» e mentre perdo tempo mi accorgo con la coda dell’occhio…ma neanche con la coda dell’occhio, più che altro so che lo sta facendo… mi accorgo che la Ragazza dalla Pelle di Luna si è girata ed è piegata nell’altra direzione, offrendo l’immagine di un culo che io mi perdo e che probabilmente rimpiangerò per tutta la vita.
Ma ormai nulla mi può toccare, appoggiato mollemente al banco, come un uomo da night, al bar, che chiacchiera con la donna della serata…
Oddio, “donna”…
Serissimo sbrigo la pratica del pagamento, mentre continuo ad essere tutto un sorriso con il Leviatano.
È l’ora dei saluti: un rapido “salve” al Bocciolo in Fiore e un caloroso “arrivederci e scusi se parlo troppo…” a Cenerentola XXL…
«Ma si figguri… fossero tutti come llei, i clienti…»
Sto uscendo: solo un’ultima –in realtà la prima- occhiata intensa a quello splendore, con tanto di sorrisino del tipo “visto che stronzo?”
E dopo questa, mandatemi pure a cagare. |
Continua.
Dottordivago
Grazie, non ho fatto altro che sorridere dall’inizio del post alla fine. Mi ci voleva proprio, grazie
Blog ben fatto e divertente… pensare che ci sono arrivato cercando una ricetta per cucinare il panda (non sono pandivoro, ma ultimamente gli ecologisti mi odiano e mi fanno divertire, quindi rispondo di conseguenza). Complimenti. 🙂
non vorrei distoglierti dalla tua illusione ma mi spieghi la differenza tra comperare un paio di pantaloni calibrati o farli calibrare poscia aggiungendo un triangolo di stoffa sui fianchi rigorosamente da nascondere con la polo ? 😉
Detto cio’ , io odio i saldi anche piu’ di te, tutta la roba che ho comperato in saldo l’ho sempre comperata appena appena della misura giusta- eh tanto adesso dimagrisco eh ! – con il risultato di lasciarla nell’armadio ancora con in cartellino in quanto non piu’ “agibile”. Allo stato attuale al netto di tutta la roba regalata dalla disperazione perchè ormai di taglie irraggiungibili al ribasso si trovano due paia di pantaloni e due camice. Pensa te che mi andrebbero bene se solo pesassi 85 kg …. bei ricordi lontani 😦
Beh, il triangolino riportato equivale ad impiegare al meglio le risorse in un momento di emergenza, è una mossa a sorpresa in una guerra in cui tutto è lecito; l’acquisto del calibrato è una resa senza condizioni.
E considera che in due mesi ho già dimezzato la larghezza dei triangolini…
A proposito -e lo dico veramente col cuore- sei proprio sicura di non poter fare nulla per entrare un quei capi?
Come risposta accetto anche un “fatti i cazzi tuoi”…
Ci sto lavorando ma gli 85 restano sempre mooooolto lontani ..
E ti do pure ragione sulla sostanziale differenza psicologica del rettangolini rispetto al conformato che poi è il motivo per cui odio i saldi: mi obbligherebbero alla resa !
Io adoro i saldi. L’ unico neo è che la mia taglia finisce subito. Anzi, a tal proposito mi domando: se tutte le donne sono sempre a dieta, dichiarano tutte di pesare 50 chili e il modello predominante è quello dell’ anoressica, COME MAI la taglia 44 va a ruba? Eh? Eh?!?
Scaramacai! Erano aaaaanni che non lo sentivo nominare.
Aspetto il seguito. Per come ti sei portato in negozio, però, per me rimani un pirla: ti togli la soddisfazione di non cagare la dea, e poi che te ne fai? Te ne fossi riempito gli occhi, almeno compensavi la menata delle scarpe aperte. Non potevi “punirla” in un altro modo? Scelte le scarpe, ti inventavi di tutto senza mai essere soddisfatto di niente, e intanto facevi ballare l’occhio. Poi, appena ti mollava al rutto, pagavi e uscivi. Ti facevo più pragmatico.
Ecco, mò dimmi pure con che mano devo farmi le pippe…
Scherzi a parte, se una bellissima è normo-simpatica, le parlo, la guardo e glielo dico pure, quant’è bella.
Se ha l’aria da stronza o se è troppo vistosa, merita il contrappasso e mi scatta il dispositivo anticagamento.
È cchiù fforte ‘e me…
P.S. Cos’è, sei diventato “Sorpasso” dopo le storie pallonare del 2006? Scegli l’anonimato?
no no, è un refusazzo, troppo lunga da spiegare.
ammiro il tuo autocontrollo. io avrei cercato un articolo in alto, in modo che dovesse usare la scala – almeno per non tradire gli sforzi didattici di Banfi, Vitali, Ciardo e compagnia!
Intanto, “vai a cagare” che te lo meriti(dalla categoria “na figa così quando mi capita di rivederla di nuovo che tanto che sia figo o no non me la dà lo stesso!” e come trovarsi difronte ad una costata tenera al sangue e dichiararsi vegano solo per fargli dispetto!..cazzo serve?)85 kg se sei 1,20mt è un grooosso problema ma se se alto 1 e ottanta basta una taglia in più.I calibrati sono indicati più per i primi (piatti).consiglio del commesso: taglia in più e vita un pò più bassa tanto da evitare l’effetto gonna , fidati si può fare.Tornando alle cose serie, quando vai al Louvre entra nella sala della Gioconda e poi voltagli le spalle, tanto non te la dà.he he
Vedi che i nostri ragioniamenti sono agli antilopi?
Accetto solo il sacrosanto “vai a cagare”, non considero gli altri esempi e ti tolgo il saluto per il consiglio sulla taglia in più: è la panza che deve sparire.
E lo sta facendo…
Non sarai come certi cinquantenni che mi tocca servire che mi raccontano che a diciotto anni portavano la 46,e allora? A diciottoanni avevo i capelli ora non più ,mica vado dal parrucchiere lo stesso.Comunque non te la prendere cala quanto vuoi ma la pancia , se non fai addominali seri non sparisce te lo dice un pelato che si spara 4000 km in bici e va a correre 3 volte a settimana!sigh ,sob poi aggiungo infine che una taglia in più ma drop 8 veste meglio più asciutto sulle cosce e se ci tieni ti fa un culo migliore abbi fede!notte sonny
si si sei tutto chiacchere e distitntivo. non guardare una gran figa è illegale, e basta.
ahahahah, è la taglia deve diminuire, ahahhaha questa è la migliore che ho sentito!!! Adagiati lasciati andare lentamente alla lardosità che ti avvolge piano piano, è come essere a mollo nella pancetta, non combattere non serve, soffri iinutilmente e basta. Cedi al conformato che ti accarezza dolcemente la natica senza strizzamenti fastidiosi. Abbandonati alla 57 e conoscerai il paradiso. Comunque da che parte rimane il negozietto della scarpaia?
Tra l’altro ho visto sonounitagliano, sembra un ragazzo a posto.
Vade retro, Satanasso: mi sto consumando come una candela e fra un mesetto mi sa che riabbottono tutti i pantaloni.
E intendo quelli non calibrati.
Eh… la scarpaia, da sola, dava una ragione di esistere a quel posto di merda.
Concordo sul ragazzo a posto: volevo lasciargli due righe -si impone il gemellaggio!- ma non riuscivo a mandare il commento.
A parte la discutibile abitudine di adescare vecchine a scopo di violenza sessuale, per il resto dovrei essere a posto. Grazie per il commento. 🙂
Doctor, l’ho linkata al mio blog e ho segnalato il post sul panda, che merita e servirà a fare incazzare qualche altro ecopandista (e a causarmi sommo gaudio). A bientot. 🙂
Onoratissimo, ricambierò.
sono stato chiamato in causa?
avrei da scrivere un chilometro di pagine sull’argomento, ma sono stanco e smarronato……. ci sono i saldi e mi tocca lavorare… quindi rimando il possente commento alla fine delle puntate.
Dottore mettila come vuoi ma quando ripasso dalle tue parti, nonchè luogo delle mie origini, ti porterò qualcosa di buono da mangiare e in figa la dieta, tanto sono tutte cose genuine fatte a mano da màmmà e non fanno ingrassare….. di più, ma vuoi mettere la soddisfazione del palato!!!!!
Camagna, spostati da lì, che il cervello non prende…
Ho detto che corro proprio per non ridurre di una molecola la quantità di cibo, quindi presentati pure senza timore…
anche se mi sposto c’è una totale assenza di segnale, ma tu corri, forrest corri…..
Mi stufo ad andare per negozi… figurati con le resse dei saldi! Certo che voi maschietti avete la vita dura… mai sentito una signora di mezza età soffrire così tanto a vedere un ragazzotto…
Niente di complicato, si chiama “giocare” e il giorno in cui smetterò di giocare sarà perchè sarò morto.
molto dipende dalla posizione che si guarda il ragazzotto!