Sottotitolo: Poi, già che ci siamo…
Secondo commento e benvenuto ufficiale con cesto d’ordinanza.
Di lei non so nulla, tranne che, se ho capito bene, rischia di essere la signora Sonnambula.
Se così fosse, tesoro, cosa posso dire?
Ti capisco, ti sono vicino…
bla bla bla…
Facile parlare da fuori, quando in quella situazione ci sei tu… Coraggio…
E Benvenuta.
Poi, già che ci siamo,
Ma si può sapere chi cazzo ha mai detto che un vestito non si può mettere più di una volta? Dove sta la fighezza?
È una troiata da ricchi merdosi, non da Signori (astenersi da facili battute su scommesse clandestine…).
Quando i Signori erano tali, tipo nell’Inghilterra vittoriana, il vero Signore aveva il maggiordomo o un segretario della sua stessa taglia, a cui far indossare un paio di volte un capo nuovo di trinca, proprio per fargli perdere quell’aria di “troppo nuovo”.
E noi oggi dobbiamo assistere a gentaglia come Puff Daddy che si esibisce in performance come quella che vi racconto.
Alcuni anni fa, in un esclusivissimo albergo di New York, il rapper si trova fianco a fianco con un altro riccone che per fare il simpatico gli fa: «Bel cappotto, ne ho uno uguale: non è che al servizio lavanderia si sono sbagliati e le hanno dato il mio?»
«Impossibile. Non uso il servizio lavanderia: non indosso mai nulla due volte…»
Il grosso problema è che la domanda era una battuta, la risposta no.
MA BRUTTO NEGRO DI MERDA (ocio a darmi del razzista: “Shit negro” è l’insulto più in voga tra gli afroamericani, come dicono i politicamente corretti)
BRUTTO NEGRO DI MERDA, dicevo, sei nato e cresciuto in un letamaio, hai avuto il culo di trovare un esercito di coglioni che cacciano un mucchio di soldi per sentirti straparlare a tempo di UNZ UNZ (dire “a tempo di musica” mi sembra eccessivo…), pratica che per me dovrebbe precipitarti in eterno nella Geenna, “dove è pianto e stridor di denti”, e tu, invece di aiutare i tuoi fratelli meno fortunati, spendi qualche migliaio di dollari al giorno per vestirti?
Io non solo odio scartare i vestiti se proprio non ne possono più (per la gioia di Bimbi…) ma evito anche di lavarli, se non è necessario, sport in cui Bimbi eccelle: prepariamo i bagagli, partiamo, torniamo a casa e lei lava tutto, anche i capi che non sono mai usciti dalla valigia.
Io no.
Da un mesetto ho ricominciato a correre, è una vita di merda ma sembra che la pancia se ne sia accorta e, se tengo duro, per Natale potrei essere pronto per un calendario…
Alla sera rientro a casa e faccio la doccia ma non metto le mutande nel cesto della roba sporca: le appendo nella mia cameretta dei giochi.
Il mattino seguente le indosso per correre e solo dopo le metto a lavare.
Bimbi, su, non fare quella faccia lì… mi rifiuto di indossare un paio di mutande pulite per mezzora di corsa…
E poi, quando alla sera mi tolgo le mutande, non devo tirare per staccarle dal corpo e prima di appenderle non devo scrostare via lo sporco, badando bene, la mattina dopo, di re-indossarle correttamente, col giallo davanti e il marrone dietro…
Se uno si fa due docce al giorno, non ha proprio modo di sporcare le mutande, sempre che tutte le guarnizioni funzionino a dovere…
Comunque, tranquilla: il riciclo vale solo per correre, fidati.
Oh-oh… Giada… chiedo scusa per la piega che ha preso questo benvenuto: volevo dedicarti due righe di fashion-gossip e ci ritroviamo nelle mutande…
Va beh, d’altronde… se ho capito bene tu c’hai un Sonnambulo in casa, no?
Voglio dire… sarai vaccinata, giusto?
Dottordivago
ti vedo e ti piango: a) 50 minuti; b) io riuso anche la maglietta
Ho appena ricominciato dopo anni: a fine estate, come vuole il miglior spirito olimpico, ti posso rompere il culo con le mani…
hai incontrato il negro sbagliato…
Fasista, fasista… hai detto “negro”…
mi dispiace dare buca ma la sonnambula è sempre il sonnambulo che però ha il computer da due mesi e spesso si incappella!!!! comunque ho fatto leggere alla lady i tuoi post , ultimo dedicato compreso e siè fatta come sempre due risate.A proposito del post , d’inverno la roba da corsa l’utilizzo sempre due volte tranne se doi pori non mi è uscita la lava e le mutande…beh ovvio usarle pulite per un’oretta di corsa è come lavarsi dopo che hai fatto sesso per 5 minuti !ciao grande Doc.
Ok, razza di un disturbato che non sei altro, fammi capire: tu ti “incappelli” col computer ma ti firmi Giada?
Cos’è, vorresti dirmi qualcosa ma non hai il coraggio?…
Vuoi che venga a trovarti vestito come Jessica Rabbit?
O come Terminator?…
Mettiamola così, la mia dolce metà ha lasciato un commento a chicchessia e in log out la sua firma è rimasta memorizzata .ora, convinto d’essere nel mio blog e di usare il mio nickname, ti ho lasciato il mio commento quotidiano col nome sbagliato.
Comunque la verità è che voglio che ti presenti come Terminator ma vestito di rosa non acciaio ….”fa così anni novanta”.
Sulla pulizia magari sono più d’accordo con Bimbi, ma sui vestiti nuovi la penso proprio come te!
Quelli che mi piacciono di più, in cui mi sento più a mio agio, li uso fino alla consunzione e poi passo anni a rimpiangerli. Se ho nell’armadio vestiti nuovi o appena toccati, vuol dire che non mi piacciono un gran che (oppure che non ci entro più, ma questa è un’altra faccenda!).
il post mi è piaciuto proprio tanto tanto. Aggiungo solo che io ho adottato la tattica del super super riciclo. Mi spiego, abito nuovo che sostituisce quello che ormai si vede lontano un miglio che nuovo non lo è più. Così passa al casalingo, ovvero indossato in casa. Si può fare visto che uso solo magliette, camicette e pantaloni. Dopo anni di uso da “casalinga” si passa alla successiva tornata o stracci milleusi o abbandono in cassonetto per indumenti che non so cosa ne facciano. Anche se avessi milioni di milioni mai spenderei una fortuna per vestirmi.
Un sorriso
ma ti sei messo anche a correre, ma non dire che hai tanto da lavorare! che vergogna.
se la cosa ti fa piacere anch’io uso le mutande del giorno prima per la corsa del mattino, l’unico problema è che me le cambio alla sera.