Nel 1985 ho conosciuto Jacob, figlio di uno sceicco kuwaitiano, un bel tipo di cui vi ho già parlato in un’altra occasione.
Comperava tutto quello che gli veniva in mente e se in discoteca voleva far colpo su una ragazza, cominciava offrendo da bere a tutti quanti.
Una volta l’ho cazziato per la quantità di denaro che buttava nel cesso e la risposta è stata: “Tu, quanto vali?”
Era di formazione anglosassone, più american way che arabo, ed io ho capito il senso della domanda: per un americano è una domanda usuale, che comporta una risposta rilassata, mentre all’italiano medio può anche andare su per il culo e la risposta potrebbe essere “Il doppio di tua sorella, coglione…”.
Abbiamo fatto due conti ed abbiamo scoperto che lui era dalle 15.000 alle 20.000 volte più ricco di me.
“Non è questo il punto, Jacob: te lo dico, più che altro, perchè a fare certi colpi c’è anche il rischio di passare un po’ per pirla…”.
Al che ha capito che il sistema da sceicco poteva funzionare anche nella vecchia Europa ma con la quasi certezza di trovarsi circondato da approfittatori e puttane; per quanto mi riguardava, quando eravamo insieme, avrei gradito un cicinìn di undertstatement da parte sua, giusto per non sembrare il lacchè di un pirla.
Ha afferrato il concetto ma, credo, solo quando eravamo insieme.
Questa cosa mi torna spesso in mente, soprattutto quando valuto se fare una minchiata o no: “’Sta cosa costa 15.000 euro a me, se fossi Jacob mi costerebbe 1; ma io non sono Jacob: quindi?…”
Quindi mi dimentico di quel porco ricco come il mare e faccio i conti per me.
Durante l’appena trascorso periodo natalizio ho visto, sia in tv che in rete, un po’ di cose che avrebbero fatto storcere il naso anche a Jacob, cose da inserire nella categoria “Minchiate” piuttosto che in quella “Schiaffi alla Miseria”.
Capisco una Ferrari d’epoca da dieci milioni o un quadro da cento: prima o poi qualcuno più stupido lo trovi e magari rischi anche di guadagnare qualcosa; qui, invece, sto parlando di prodotti irrivendibili, visto che in tutto il mondo, al massimo, ci può essere uno solo così stupido: se già ce ne fossero due
ragionando in modo quadridimensionale, creerebbero uno squilibrio nel continuum spazio temporale che porterebbe alla distruzione del pianeta.
(prof. Emmett Brown)
E un bel Mastino Tibetano da 394.000 euri? Visto così sembra un Mastino Napoletano taroccato, forse il prezzo è dovuto al fatto che sbava molto, molto di più… |
Un goccio di cognac da 143.000 euri? Perchè no? Avrà gli anni ed il sapore dell’Uomo di Similaun ma, d’altronde, si vive una volta sola, no? |
Purtroppo ho perso l’articolo e la relativa foto di un top di bisso indossato da un’anoressica, una canottierina lunga una spanna che probabilmente costava come la Sindone.
Per chi non sapesse cos’è il bisso, dirò che è un tessuto ricavato dalla barba delle cozze, il bisso, appunto; non viene prodotto nelle pizzerie con lo scarto dell’impepata, bensì da pochissimi artigiani, nella sola area mediterranea, che in realtà lavorano il bisso della Pinna Nobilis, la madre di tutte le cozze -la sgnacchera, per noi pescatori-, quella grossa come il cofano di una Matiz che si vede appesa nei locali dove si millanta “Specialità pesce”.
Il regalo ideale per una donna di classe.
Una donna da tenere rigorosamente chiusa in casa, anche perchè una donna così, se la porti in giro, ti costa come un figlio scemo.
E qui rispolvero una cosa che avevo scritto tempo fa.
Se per ipotesi entri in un bar per un caffè con una donna così, lei ordinerà, come minimo, un kopi luwak…
Il Kopi Luwak è un tipo di caffè prodotto con le bacche, ingerite, parzialmente digerite e defecate dallo zibetto delle palme comune.
Il nome deriva dall’indonesiano Kopi, caffè, e Luwak, nome locale dello zibetto delle palme.
Le bacche del caffè sono parte integrante della dieta dell’animale, così come insetti, piccoli mammiferi, piccoli rettili, uova e nidi di uccelli.
La parte interna della bacca di caffè non viene digerita; tuttavia gli enzimi digestivi dello zibetto intaccano la parte esterna, conferendogli un aroma amaro, causato dalla parziale digestione delle proteine.
La produzione del Kopi Luwak avviene nelle isole dell’arcipelago indonesiano, quali Sumatra, Giava e Sulawesi, e nelle Filippine.
Il Kopi Luwak è inoltre il caffè più costoso al mondo: il suo prezzo è di circa 500 €/Kg, a Londra è di 62 € la tazzina.
Viene prodotto principalmente per il mercato nipponico e statunitense, ma sta diventando reperibile un po’ ovunque.
Per la cronaca: questo è il “sig. Illy” della situazione |
e questi alcuni semi-lavorati, cioè gli stronzi di quella bestia caffeinomane… |
Quell’abbiente coppia di buongustai, mollemente appoggiati al bancone del bar, ordineranno:”Due caffè: uno macchiato freddo ed un kopi luwak…”.
Dio… come vorrei essere il barista…
Risponderei che per il macchiato freddo non c’è problema ma il kopi luwak l’ho finito…
Quindi, glielo scagazzo io o si aggiustano lor signori in bagno?
Dottordivago
….o si aggiustano loro in bagno.
Sei un grande dal sapore fortemente padano.
P.S.
Padano alla Brera, non alla Bossi!
Dominus non sum dignus.
Anche se parlare di “sapore” dopo quel finale…
Bossi e BRERA nella stessa frase, brrrr.
Caro dottore, io ho sempre detto che non mi piace andare nei ristoranti a mille stelle, a mangiare mezzo grammo di roba che costa quanto un gioiello, perché tanto poi diventa cacca. E oggi tu mi hai sorpresa spiegandomi che cos’è il Kopi-comesichiama. E’ davvero l’ ultima frontiera (della coglionaggine): bevi qualcosa che è GIA’ cacca. Beh, anche per oggi ho imparato una cosa nuova…
Preferisco mangiare bene e spendere il giusto senza guastarmi stomaco e palato che mangiare merda tutti giorni, ma c’è anche chi preferisce il contrario.
leggermente fuori tema:
un montanaro mi disse che per far guarire le labbra screpolate bisognava bagnarle con l’urina.
Non ho mai provato, c’è da capire se le labbra guariscono per l’effetto terapeutico del piscio o se perchè, sapendo cosa gli hai messo sopra, non ti inumidiscii più le labbra con la lingua.
cacca, piscio….. ottimi argomenti per il dopo pranzo.
Oggi ho mangiato bene, la pasta era una favola, comunque mi rimane la soddisfazione di operare alla moda vecchia……… mangio bene ma cago male, a giudicare dall’odore.
buon appetito a tutti.
maurizio
Se questo blog, normalmente, fa rigirare nella tomba il povero Monsignor Della Casa, in questo momento gli fa ballare il il can can…
Stiamo lavorando per raffinarci, ma è un’impresa.
Ma guarda tu in che blog culturale sono capitata! Il bisso, il kopi luwak… Dottore che succede? Ci diamo ad acculturare le masse?