Nel senso che non ho voglia di parlare di politica, che voglio cambiare argomento, non nel senso che “dopo Matteo, il diluvio”…
Semplicemente vorrei, per una volta, finire il post lasciato in sospeso.
Insomma, a Renzi gli puzza l’alito al mattino, gli si forma il batuffolo di cotonina e peli nell’ombelico e va persino allo stadio due giorni prima delle consultazioni per il Governo, cosa che indignava il mio amico su FB, vedi post precedente.
Ho risposto all’amico berluscones (che andrebbe scritto senza “s”, in quanto singolare, solo che con la “s” si capisce meglio, fa più messicano, dà più l’idea dell’ignorante peones, che a sua volta andrebbe scritto senza “s”, in quanto singolare, solo che con la “s” si capisce meglio, dà più l’idea di…)
Aiuto.
Va be’, su FB gli ho risposto che, primo, nel tempo libero uno può fare gli stratacazzi suoi e, secondo, in Italia abbiamo visto un premier, quello che l’amico di FB vorrebbe ancora al governo, impiegare il proprio tempo libero (sempre cazzi suoi, beninteso) in attività decisamente più invidiabili e deprecabili, d’altronde ognuno ha le sue passioni e se Renzi ama la Fiorentina, quella viola, l’altro se le faceva andar bene di tutte le razze e di tutti i colori.
Sia chiaro che questa non una critica, più che altro è una constatazione, una risposta stupida ad una parimenti stupida affermazione: ho sempre detto che la vita privata di un politico, VIP generico o perdaballe qualunque, è sacrosanta.
Oddio, alcuni collaboratori del Berlusca lasciavano trapelare che nei giorni che seguivano le “cene eleganti" a base di Viagra, l’uomo era visibilmente provato e si addormentava a metà di una frase, come Abe “nonno” Simpson, il che già non è il massimo per un autista di Bartolini, figuriamoci per chi dovrebbe guidare un Paese. Resta il fatto che, comunque, con l’orologio che alla sua età fa tic tac in modo assordante e coi suoi soldi, probabilmente io avrei fatto di peggio.
Altri rinfacciano a Renzi di aver partecipato alla Ruota della Fortuna…
E allora? Berlusconi, da giovanissimo, cantava sulle navi, e poi guardalo…
Io, da sbarbato, facevo solo lo scemo, ero il più stupido di Alessandria e poi…
Mmm… no, non devo mischiarmi con i politici, io non sono uno che cambia idea: ho tenuto la barra dritta, sempre saldo sulla stessa rotta.
Ora, che certe minchiate vengano utilizzate dai vecchi trinariciuti-grigliatori-di- salamelle alle Feste dell’Unità, che vedono l’Uomo Nuovo della Sinistra come il Babau, mi può anche andar bene; ma che lo facciano da destra quelli che non hanno mai avuto un avversario così politicamente “vicino” e disposto al dialogo, voglio dire… sta zitto, no?
Nota.
Quello che avete letto finora è stato scritto una settimana fa, dopo di che ho messo giù la testa e avanti, con gli occhi chiusi, contro il vento della vita…
Oggi sembra che sia passato un anno. Ci sono state le consultazioni, poi il Paese si è fermato per Sanremo, intanto si è formata la squadra di governo e abbiamo quasi archiviato le ovvie critiche, compreso il fuoco amico di Pippo Civati che, se non fosse così comunista-grigliatore-di-salamelle, mi sarebbe pure più simpatico di Renzi. Peccato che anche i migliori, se di formazione classica, quella della Casa del Popolo, non riescano a capire che in Italia non avranno mai, ripeto, mai i voti per vincere. E quando hanno vinto grazie al democristianissimo Prodi che li ha portati due volte al governo, ci hanno pensato loro a farlo cadere. Ma Pippo Pippo non lo sa?
Adesso siamo in piena alzata di scudi contro il conflitto d’interessi di un paio di nuovi ministri, roba che non ho neppure voglia di approfondire, non è nel mio stile. So che deve aver fatto qualcosa di “losco”, infatti tra mezzogiorno e l’una correvo sull’argine, quando mi si affianca un amico in macchina, bravo ragazzo anche se vota SEL, che vive in zona e rincasava per pranzo.
Mi fa: «Oh, il tuo amico ha già sbagliato tutto, eh?…»
Non so a cosa si riferisse ma ho immaginato che non si riferisse allo Ius soli.
Ho risposto che io gli lascerei almeno il tempo di chiedere la prima fiducia e, magari, aspettare che faccia qualcosa, qualsiasi cosa, oltre a parlare per ore dopo il primo “signori miei”… E tutto questo con l’innegabile vantaggio di tutti i nuovi governi italiani da vent’anni a questa parte, cioè l’assoluta impossibilità di fare peggio del precedente.
Di sicuro, per ora, si è dimostrato ingrato nei confronti di tutti quelli che sono saliti in corsa sul suo carro ma ricordiamoci che ci sono ancora da decidere decine di posti da sottosegretario o altro, poi qualche commissione… insomma, il “Nuovo” che, se non “avanza”, almeno rinviene, come i peperoni.
Il Berlusca è un uomo migliore, un delinquente ma migliore in quanto a gratitudine e, anche se tutto questo ci porterà alla classica minchiata di chiusura del post, devo riconoscere che lo penso veramente.
Non ha avuto paura delle critiche per essersi macchiato della recente nomina di due senatori come Razzi e Scilipoti: non scherzo, gliel’aveva promesso e l’ha fatto, esponendosi consapevolmente a una figura di merda e offrendo il fianco ad ogni tipo di giustissimo e sacrosanto attacco. Ha fatto una porcata al Paese ma qui sto parlando dell’Uomo-Berlusconi e una parola è una parola, vero Matteo “Nongovernosenzavoti” Renzi?
E prima ancora si è macchiato della nomina di ministri come Brambilla e Carfagna, a cui credo dovesse qualcosa…
Sì, qui non sono più serio.
Dal punto di vista umano ho molto apprezzato anche la storia della Minetti: se alla poveretta non avesse trovato uno sbocco in politica, dopo il gavage di pompini a cui si è sottoposta, l’avrebbero sacrificata per farci il foie gras.
Dottordivago
P.S. Portate pazienza, se non chiudo così il Camagna non sa come commentare e io ci tengo.
Così si fa. Vengo in studio, scarico la posta, do due disposizioni per far vedere che ci sono, clicco e toh, un post nuovo. E neanche lungo, così leggo subito.
Di Renzi riporto il giudizio di Ferrara: è un po’ cazzaro, ma vediamo che combina – e mi allineo con l’opinione del mio ciccione preferito (dopo il tizio che su DMax gira l’America uccidendosi di braciole e hamburger).
Dimenticavo: la chiusa sulla Minetti è un capolavoro.
Sì, non dovrei ma concordo: quando mi è venuta in mente ero per strada e ho riso come un cretino per cinque minuti.
Ma aspettiamo di sentire cosa ne pensa qualche difensore della “figura femminile”…
Sì, anch’io ero stato sùbito del medesimo avviso, Doc: la tua punchline, qualunque idea si possa avere degli scenari evocati, è tecnicamente grandiosa e francamente esilarante.
In modo amaro, certo, come buona parte dell’umorismo migliore. E non intendo per il modo in cui ne esce la figura femminile coinvolta, della quale dirò più sotto (pratiche private di adulti consenzienti, in ogni caso, lo hai sottolineato; e vale anche per la presunta nuova Alibech, la vergine pagana quattordicenne di cui narra il Boccaccio).
Senza confondermi con gli animalisti fanatici, capaci di esultare – l’avevo già scritto – per un’inserviente dello zoo parigino uccisa da una tigre, ho il cuore tenero e non ce l’ho fatta a leggere la pagina di cui hai messo il link: quanto avevo sentito in TV, qualche anno fa, mi era bastato ed avanzato.
(Misuro i termini, per non risultare troppo estraneo al contesto, ma non potevo far finta di niente).
Sir Roger Moore, che seguo su Facebook, ha tutta la mia approvazione per la campagna di boicottaggio contro quella sublime raffinatezza gastronomica.
E da fan di 007 mi dispiace, a posteriori, ripensare al James Bond di «Never Say Never Again» (remake di «Thunderball»), impersonato nuovamente da Sean Connery, il quale corteggiava un’avvenente dottoressa mostrandole che cosa si fosse portato dietro, nella clinica salutista dove lo aveva spedito il suo capo «M»: caviale beluga del Mar Caspio, foie gras di Strasburgo…
Ma era il 1982, e forse certi crudeli retroscena (che credo abbiano pochi riscontri, nella comune zootecnia del civile Occidente) non erano ancora stati svelati.
Io, in francese, so dire solo: vaffanculo al foie gras.
E vaffanculo a Strasburgo.
Non sto seguendo nel dettaglio le avventure di Matteone. Lo ius soli che? Lo vuole introdurre? Se sì, è pura demagogia, ché è una cosa assolutamente non necessaria. Ho però apprezzato la conferma del ministro della Sanità. Per il resto mi aggiornerò meglio e starò a vedere.
…
Ah, forse dovevo difendere la figura femminile?
La Minetti ha avuto lo stomaco sufficientemente foderato di amianto per suggere su commissione antiquati batacchi, cosa che a me farebbe parecchio schifo. Però alla fine delle sue fatiche si è ritrovata, più giovane di me (e assai più figa) infinitamente più ricca e sistemata. Da cosa la dovrei difendere? Caso mai difendesse lei me, un pochino.
Minetti e figa nella stessa frase, direi no. Avrei altri sostantivi.
Ho usato il termine Fayga in senso comparativo, usando come termine di paragone me stessa! per capirci, in quanto a gioventù, prestanza fisica e anche disponibilità, diciamo che Minetti>Dolly>Binetti.
Brava Voo, non entrare nel dettaglio, “l’approssimazione al potere”. Lo ius soli è una marchetta, anche secondo me, e non mi dispiace la ministra, soprattutto da quando si è sbiancata i denti: qualche anno fa mi domandavo cosa aspettasse, sembrava che in bocca avesse un paradenti di loden.
Io invece dico che il foie gras con la Minetti non viene buono. Penso abbia siliconato pure quello
Secondo me l’ha pensato anche chi l’ha messa in Regione.
Non era un fan del biologico, ma degli ogm. Mi pare ovvio
Marco, qui non casca niente, te lo dico io: abbiamo tutte donne con una spanna di minchia, donne dal rutto facile.
Evviva le donne del “panda”, che non portano il cervello all’ammasso.
Evviva y Olè
cazzarola ultimamente su queste pagine siete troppo, come dire, intellettuali?
è per questo che non commento perché non ci capisco un cazzo, ma lasciatemi pure vivere nella mia beata ignoranza, in fondo non faccio male a nessuno, se invece si parla di figa allora posso dire qualcosa ma solo qualcosa perché mi devo appellare ai ricordi e comunque la Minetti mi fa un po’ schifo, detesto chi tira pacchi ai dementi, e si perché Silvio nostro è un demente, dare un ministero per un paio di pompini, suvvia se gli veniva duro e qualcuna lo faceva scopare ci toccava dichiarare guerra all’America per poter dare, alla gnocca penetrata, la Casa Bianca.
Su Renzi non mi sbilancio però mi sembra tanto il figlio di Vespa…………
E ad alcuni Vespa sembra il figlio di Mussolini.
Il cerchio – della democrazia – è chiuso.
Boh.. entrando solo con la punta del dito in tematica, un assaggino, direi che puzzano tutti, già solo al pensiero che passano le giornate a giocare con il tablet comprato coi soldi pubblici, dormire, far stadio..ecc..(auto blu, mi piace citarle XD)
Dico io, questo Mr. Renzi Bean arriva “letta tranquillo non voglio il tuo posto”, lo sfiducia(il PD) e se lo prende lui ..
Non riesco a capire il giovanotto boy scout nato x essere leader (scritto su riviste tipo Chi)..ES: IO NON FAREI MAI PROSEGUIRE I LAVORI PER LA TAV(è assurdo)
Viviamo dentro il feci liquide, siamo liberi di muoverci e respirarci, di pagare e lavorare tutta la vita ma non di poterci uscire, dico ogni tanto a prendere una boccata d’aria pulita… gli onesti cittadini non avranno mai una speranza se si continua così, no no..
Ritorno in letargo
Lo so, la TAV è un’immane cazzata ma quelli con cui, da vent’anni, siamo d’accordo per farla, sono molto più avanti di noi e un tunnel ha senso solo se ha due buchi, con uno solo è una miniera o un posto buono per affinare i formaggi. Adesso non possiamo dirgli che hanno lavorato vent’anni per niente perché noi siamo degli incapaci.
Ma possiamo lasciare gli F35 dove sono, che costano pure di più, tanto a qualcuno li venderanno lo stesso: il mondo è pieno di gente che vuole ammazzarsi in modo sempre più rapido ed efficiente.
Ieri sera sono uscito con una tipa e sposando il tuo concetto, che non era ancora stato messo nero su bianco, ho detto: un buco è già aperto cosa aspettiamo ad aprire anche l’altro?
Ma ce l’hai il permesso della tua signora per aprire nuove vie a ipotetiche “tipe”?
fantascienza, è un racconto di fantascienza umoristica….. il sogno di un adulto adolescente mai cresciuto.
Il permesso manca, in compenso non era neppure una figa ma un quarto di bue con le zinne, complici sette/otto birrette e un paio di prosecchi.
e il tg5 politica credo faccia lo stesso effetto di quelle droghe brutte..
News fresche: sarò elasticocomelaghisa, non nego, ma ecco che pochi giorni e il cazzaro si trasforma in buffone, e fa quello che da Letta ti saresti aspettato e da lui no (parole sue: virtù, merito, basta piagnistei): il salva Roma decade (per lecita paura che in Parlamento si cominci a sparare, come sarebbe sttao del resto comprensibile) e lui? pronti, nuovo decreto (fonti governative, ansa.it), parassiti contenti e noi, come sempre nei millenni, col culo che brucia, a far la figura dei lavoratooori di Sordi, solo che poi la macchina non si guasta.
Se Roma è in quelle condizioni, se lo merita: uno come Alemanno, semplicemente, non si elegge, e probabilmente altri prima di lui. Non hanno soldi? Vaffanculo, tagliano, vuol dire che se li sono fumati prima, padroni di farlo, ma perché ora paghiamo noi?
Vaffanculo anche a Renzi. Inutile aspettarsi qualcosa di buono da un cattocomunista margheritino del cazzo.
Mò ti imparo il complottismo.
Renzi era pericoloso perchè è diverso, bisognava farlo fuori e l’hanno fatto.
L’unico modo per farlo, visto che piace a molti, era… farlo vincere alle Primarie e farlo diventare il candidato a governare l’impossibile.
Non ho ancora capito come ma l’hanno obbligato/convinto a silurare Letta e a governare senza il “plus” del voto, con una maggioranza ridicola nella composizione, con nemici dentro e fuori, in una situazione che richiederebbe un potere assoluto.
Adesso è già bruciato, finito il pericolo, Silvio si prepara a rivincere le prossime elezioni e il PD a gestire banche e coop, lontano dagli obblighi di governo. Come dicevo poco tempo fa, D’Alema, Finocchiaro e tre quarti di PD hanno la bottiglia al fresco, è quasi ora di tirarla fuori.
E su Marino transval, basta la faccia.
O volendo, diceva Tino Scotti, basta la parola.
Tu evochi giusto grande capo: quelli di Marino e del comune di Roma non possono che essere i leggendari conti del Tino Scotti
P.S. – Il grande Tino Scotti diceva anche: “Dura minga”.
ERRATA CÒRRIGE
Ernesto Calindri diceva invece: “Dura minga”.
A me risultava Tino Scotti…
Dura Minga non era una pubblicità con Calindri per china martini?
Sì, era Calindri, Tino Scotti faceva dire “Ghe pensi mi” al Cavaliere.
Errore da matita rossa.
Stavo per fare lo stesso appunto ma l’autorevolezza del notista mi ha bloccato.
Anche a me, di primo acchito e sulla frettolosa scia della precedente citazione, sembrava che si trattasse di Tino Scotti; e la cosa, dopo il cerchio dello sberleffo a Marino (Confetto Falqui), mi tornava utile per la bótte della gufata a Renzi.
Poi venni còlto dal dubbio, controllai e rettificai.
Adesso – incoraggiato dal vostro riscontro – mi prendo quindi licenza di fare ammenda come si deve, estendendo l’omaggio video ad Ernesto Calindri e Franco Volpi, con un sketch del 1963 che vanta la partecipazione di Sandra Mondaini (ma su Youtube ce n’è pure uno del ’58); e, nell’occasione, potenzio la gufata:
– Düra minga.
– Non dura!
– Non può, durare!
È stata invece una sorpresa, per me, constatare che lo straordinario canovaccio esisteva già nei «Radio Days» anteguerra, ai tempi dell’EIAR (Alalà!):
Da decenni – prima della pubblicità Martini – era dunque assurto a “cultura popolare, patrimonio comune”, secondo la definizione del Dottordivago nei termini generali di «Stwpipedia».
Ed io volentieri mi avvalgo delle sue stesse attenuanti, nel caso di specie: il nostro era solo un errore da matita rossa.
Posso argomentare meglio.
In Toscana abbiamo una grande tradizione di comici: la supercàzzola al potere c’è sempre stata.
Ma qui si dice “Un dura míha”, aspirando la «c»; o, proprio azzerandola, “Un dura mía” (vedi anche l’inneggiare alla Federazione Internazionale dell’Automobile).
Dato che un mio corregionale di Certaldo – Ernesto Calindri – rese ovunque familiare la tipica espressione meneghina con almeno un lustro di caroselli, ed appreso che un altro mio conterraneo di Livorno – Umberto Melnati – già usava quel tormentone completo negli sketch radiofonici degli anni ’30, figuriamoci se il milanese doc Tino Scotti non avrà pronunciato almeno il secco “Düra minga” negli spettacoli di più ampio respiro!
Tu hai una vita, una famiglia, un lavoro, tutte cose che richiedono tempo. Poi però spari ricostruzioni di quelle che dovrebbero indurre i responsabili di Rai Teche a farti un sontuoso contratto di consulenza (al netto dello scibile cinematografico con il quale ci intrattieni). Io parlo sulla scorta di un ricordo di bambino, tu sai. Ma quanti siete? Quattro come Michael Keaton??
l’ho già battezzato fenomeno, se trova anche il tempo per trombare lo colloco nell’olimpo!
@Maurizio
…magari proprio in veste di Zeus-Giove; che spesso e volentieri abusa dei poteri divini, mimetizzandosi in qualunque forma, pur di frullare le più belle pàssere, mortali o no. (C’è chi sa farlo benissimo mediante il semplice uso delle parole, come il nostro anfitrione Dottordivago con la semidèa sudafricana incontrata in Grecia).
Il sogno proibito di chiunque.
Entro certi limiti. Complimenti per il tuo racconto autobiografico di ieri, «Piccante», e per la stoica rinuncia alle profferte di una ragazza tanto giovane quanto disponibile.
Mi hai ricordato il gesto di un grande sciupafemmine, James Bond (Roger Moore, allora 54enne) in «007 – Solo per i tuoi occhi»: quando, a Cortina, entra nella sua camera d’albergo e ci trova la pattinatrice appena maggiorenne, invaghitasi di lui, che gli si è infilata nuda nel letto. Le dice sùbito di rivestirsi, esce dalla stanza e nel chiudere la porta soggiunge: “…ché poi ti compro un bel gelato”.
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@Marco
Ma anche “essere Michael Keaton” è un sogno proibito mica da ridere; invece della «Multiplicity», mi basterebbe pure la duplicity, a condizione che una delle identità fosse registrata all’anagrafe come Bruce Wayne.
Sì, vorrei poter declinare minaccioso “I’m Batman” e sbattere il Joker fuori dal mazzo, prendendo a calcinculo lui ed i suoi sottopancia d’ambo i sessi.
Il dentuto Jolly che, nella peggiore tradizione oligarchica, presume di potersi inserire in tutte le combinazioni di carte politiche.
Quello che aveva dichiarato “Non entreremo mai in un governo di sinistra”, però non avrebbe fatto mancare i voti nemmeno a Sendero Luminoso, i maoisti peruviani, pur di conservare almeno uno dei suoi incarichi ministeriali (idem per i manutengoli d’ambo i sessi).
Quello che, in virtù del medesimo incarico, dovrebbe garantire la regolare vita democratica della Nazione, in periodo elettorale o no, e quindi mantenere un profilo il più possibile equilibrato. Viceversa, non si è fatto scrupolo di indossare la casacca del capo-fazione, insultando dalla tribuna oratoria le vittime del suo stesso tradimento.
Düra minga, comunque. Ci penserà un altro Black Knight, a rendergli la pariglia: il Cavaliere Mascarato, come dicevano a Striscia.
E non dispiacerebbe neanche a me.
Se fossi la versione moderna di Danny Kaye il mio (uno dei) sarebbe di dire: un quarto potenza d’impulso, signor Sulu. Ci porti fuori.
(Ora capisci perché noi non si batteva chiodo, doc?)
Che coppia, ragazzi!…
Rimanete così, per favore, non andate in vacanza insieme, che se le donne litigano, voi non vi scrivete più e mi tocca chiudere bottega.
Comunque, MarcoVal impressionante: un infaticabile mediano che sa essere bomber.
E lascia a te la cabina di regia. Altrimenti sarebbe il nostro Falcao.
il ruolo che m’ispira di più è quello di Libero e comunque vi avverto: non posso giocare in porta, non arrivo alla traversa.
Va bene, ma solo se porti la palla…
ne porto due….. grosse come quelle da basket ma un po’ meno gonfie! (e anche un po’ più mollicce)